Recensione di “Le ragazze nello studio di Munari” di Alessandro Baronciani
Bruno Munari (1907-1998) è un vero e proprio punto di riferimento per generazioni di artisti, con opere divenute un esempio fisso e costante per grafici, illustratori e designer, oltre che per scultori, registi, disegnatori industriali… In una parola: un maestro. Difficile però pensare che il grande Munari, nonostante tutta la sua genialità, potesse anche solo immaginare che il suo metodo di lavoro venisse seguito per… gestire i rapporti di coppia! Eppure è proprio questo che fa Fabio, protagonista del graphic novel Le ragazze nello studio di Munari: un giovane milanese, un po’ con la testa fra le nuvole, che riesce a incartarsi in un complicatissimo rapporto sentimentale con tre ragazze quasi in contemporanea, Fedra, Chiara e Sonia. Come uscirne?
Semplice: attraverso il metodo Munari! Il diagramma di flusso che parte da P, il problema, e arriva a S, la soluzione, passando per DP (definizione del problema), RD (raccolta dei dati), A (analisi) e C (creatività). Certo, Munari si riferiva al processo creativo di un progetto di design, ma Fabio ci si trova molto bene anche in quest’altro ambito. D’altra parte, anche lui è a suo modo un artista, innamorato dei libri antichi che vende nella sua bottega – che è anche la sua peculiare abitazione – nel pieno di Milano, negli stessi luoghi che furono del Maestro. Per 250 pagine, così, seguiamo Fabio nelle sue meditazioni autobiografiche, ricche di molti riferimenti alla storia dell’arte, al cinema, alla letteratura, in un fumetto-non-fumetto che usa pochissimo la classica nuvoletta: l’intera storia passa attraverso la voce fuori campo del protagonista, come in un film… “impegnato”.
Ma attenzione: non è solo il suo Fabio ad ammirare così tanto Munari: anche lo stesso autore, Alessandro Baronciani, ne è fedele discepolo. Questa sua intera opera è infatti un evidente omaggio all’artista, in una lunga serie di giochi grafici, quasi sempre in bianco e nero, di riproduzioni di scorci di Milano resi “semplicemente” con sagome e profili (un applauso in particolare per il Duomo di pagina 58), di inquadrature sempre molto ravvicinate, di sequenze dal taglio cinematografico, e perfino di ardite soluzioni di cartotecnica (effetti pergamena, pagine forate, trasparenze e sovrapposizioni, materiali “da toccare” come sui libri pre-scolari…). Un insieme notevole, di gradevole lettura e, per certi versi, affascinante, per riscoprire l’opera di Bruno Munari stesso.
Le ragazze nello studio di Munari era già uscito nel 2010 con Black Velvet Edizioni: ora Bao Publishing lo ha ripreso e riproposto coinvolgendo da vicino l’autore, che ha ridisegnato e ristudiato la cover e diverse pagine interne.
Un graphic novel diverso, che riesce a proporre qualcosa di nuovo pur partendo da qualcosa di grandiosamente classico, nel senso più vero del termine.
(Antonio Marangi)