Il ruscello e la piena
Recensione di “Avviso ai naviganti” di Annie Proulx
“Nella sua raccolta di saggi e recensioni In Rough Country, Joyce Carol Oates dedica
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“Ho incontrato per la prima volta Breece Pancake nella primavera del 1975, all’incirca cinque
Leggi tutto »Le mie cicatrici sono uguali a quelle di mio padre
Che andiate in qualche località di vacanza oppure no, eccovi dei suggerimenti di lettura. Perché i libri sono la migliore compagnia possibile, e perché è bello parlar di loro, specie dopo aver discusso per mesi e mesi di un pandemia che ancora non ci siamo lasciati del tutto alle spalle. Buona estate dunque, e buone letture a tutti.
“Questa è un’opera storica in forma narrativa… veduta cioè in una prospettiva personale, che è poi il solo tipo di storia possibile. Negli anni 1962-1967 insegnai inglese nell’Università di Detroit, una scuola diretta dai Gesuiti e frequentata da parecchie migliaia di studenti, molti dei quali pendolari. Durante tale periodo conobbi la “Maureen Wendall” di questo racconto. Era stata mia allieva in un corso serale e, alcuni anni dopo, mi scrisse e facemmo conoscenza.Leggi tutto »Voce narrante non protagonista
La veste severa dello storico fedele soltanto ai fatti, a ciò che è documentato e documentabile, alle conclusioni che è lecito trarre da una ricerca dettagliata, puntigliosa, da un vaglio critico delle fonti, da un esame imparziale delle testimonianze. E la realtà che d’improvviso sembra ribellarsi all’uomo e a Dio, rifiutare ordine, razionalità, scienza, respingere bontà, misericordia, compassione e offrirsi al caos, alla corruzione, alla demoniaca seduzione del male.
La ricerca ossessiva della perfezione come talismano contro il terrore della morte, come formula magica (la sola possibile) in grado di arginare il dolore, di offrire momenti di tregua alla spaventosa fatica di vivere, di proteggere dalla rabbia del mondo, dalla sua invidia cieca, dalla sua insaziabile sete di annientamento.
Quanti segreti può nascondere un’anima? Quanto dolore tollerare? Da quanto amore, e paura, e orgoglio, e menzogna, e bisogno di confessare la verità può essere attraversata una vita che sia davvero possibile vivere? Un’esistenza che ci sia consentito affrontare senza soccombere? A queste terribili domande si trova costretta a dare una risposta, fin dalla più tenera età, Rebecca Schwart, tenace e tragica protagonista de La figlia dello straniero di Joyce Carol Oates.Leggi tutto »Come la volontà di Dio