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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

Un angelo a mezzanotte

Recensione di “Il posto delle bacche” di Evgenij Evtusenko

Evgenij Evtusenko, Il posto delle bacche, Einaudi

L’epilogo, con l’immensità dello spazio spalancata dinanzi allo sguardo orgoglioso e sperduto dell’uomo; il misterioso, ipnotico scintillare di miliardi di stelle che invita a riflettere sul mistero della creazione e sulla fioca ma caparbia luce gettata dalla scienza su quell’oscurità che ovunque è compagna di tutto ciò che vive, respira e pensa; il pulsare tumultuoso, così simile al forsennato galoppare del cuore di un neonato, del pianeta, la sua bellezza quasi indicibile, lo schiudersi, agli occhi, al cuore, all’anima e all’intelletto di colui che la contempla, del suo grembo generoso, di quella natura, insieme ospitale e matrigna, la cui è essenza è più impenetrabile di quella del cosmo infinito.Leggi tutto »Un angelo a mezzanotte

Sii ciò che sei

Recensione di “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer

Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata, Guanda
Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata, Guanda

L’idea che siano commedia, riso e umorismo la più genuina e fedele interpretazione del dramma, che nella contagiosa leggerezza del loro codice espressivo abiti la comprensione del male, e un viaggio a ritroso nel passato compiuto con piena coscienza di tutto quel che è accaduto da allora a oggi, vestito della limpida consapevolezza dei fatti, gravato dal peso delle decisioni prese (e delle conseguenze che da quelle decisioni sono scaturite), dei rimorsi accumulati, dei rimpianti rimasti ad appassire lungo la strada e a tratti risvegliati, come tormenti, dall’ingovernabile sussulto dei ricordi.


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Una madre e un uomo

Recensione di “Il buio fuori” di Cormac McCarthy

Cormac McCarthy, Il buio fuori, Einaudi
Cormac McCarthy, Il buio fuori, Einaudi

L’impreciso, zoppicante fluire di un tempo eterno, inconoscibile e trascendente è il respiro di una terra desolata e moribonda, è l’eco di un silenzio cupo calato come tenebra sul mondo, è il cieco labirinto di stagioni replicate la cui primordiale, purissima violenza si rovescia incessante su uomini e cose.

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I campi russi e la morte

Recensione di “Il colombo d’argento” di Andrej Belyj

Andrej Belyj, Il colombo d'argento, Rizzoli
Andrej Belyj, Il colombo d’argento, Rizzoli

Il colombo d’argento è percorso dal tema dello spazio russo o, meglio, dei ‘campi russi’. Darjalskij, il protagonista, fugge verso i ‘campi russi’, che gli infliggeranno la morte. È un’epoca, quella, in cui tutta la letteratura russa fugge verso le profondità dello spazio russo, cerca rifugio nell’etnografismo, nel topografismo, nella religiosità degli immensi spazi rurali della Russia […].

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Tardi, a diciott’anni

Recensione de “L’amante” di Marguerite Duras

Marguerite Duras, L'amante, Feltrinelli
Marguerite Duras, L’amante, Feltrinelli

Una famiglia pietrificata, attraversata dall’assenza, dal silenzio, dal dolore. Sprofondata nell’abisso di follia della madre, ferita dalla tetra malvagità del fratello maggiore, umiliata dalla sua meschinità, colpita al cuore dalla prematura morte di un altro fratello e infine abbandonata dalla sorella, donna-bambina di appena quindici anni splendente nel suo corpo acerbo.

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Chi nasce e muore popolo

Recensione di “Cronache di poveri amanti” di Vasco Pratolini

Vasco Pratolini, Cronache di poveri amanti, Mondadori
Vasco Pratolini, Cronache di poveri amanti, Mondadori

La storia sfiora e insieme sommerge una via oscura e lercia di Firenze; qui è ovunque il lezzo di miseria, ogni respiro è fatica, e ogni notte il greve sonno dei vinti è una resa allo sfinimento dei corpi provati dal lavoro quotidiano. Qui, tra le case addossate le une alle altre, l’aria è pesante e immobile d’estate e un gelido schiaffo d’inverno; qui le stagioni, come qualsiasi altra cosa del resto, sono peccati da scontare.

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L’uomo, il capitano e l’altro da sé

Recensione di “Rayuela – Il gioco del mondo” di Julio Cortázar

Julio Cortazár, Rayuela – Il gioco del mondo, Einaudi

“A modo suo questo libro è molti libri, ma soprattutto è due libri. Il primo, lo si legge come abitualmente si leggono i libri, e finisce con il capitolo 56 e alla pagina dove tre evidentissimi asterischi equivalgono alla parola Fine. Conseguentemente il lettore potrà prescindere senza rimorsi di coscienza da quel che segue. Il secondo, lo si legge cominciando dal capitolo 73 e seguendo l’ordine indicato a piè pagina d’ogni capitolo”.

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La lingua prigioniera

Recensione de “Il libro di un uomo solo” di Gao Xingjian

Gao Xingjian, Il libro di un uomo solo, Rizzoli
Gao Xingjian, Il libro di un uomo solo, Rizzoli

Lui è il tempo trascorso e incancellabile del dolore e della menzogna, della delazione continua, della paura incessante, la cui ombra era ovunque, di ciò che andava fatto e detto, effimero, passeggero come un temporale estivo e malgrado ciò ineludibile, ferreo e ultimativo come un comandamento, assoluto come un atto di fede.

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Siracusa, ombra dell’idea

Recensione de “La settima lettera” di Vintila Horia

Vintila Horia, La settima lettera, Rizzoli
Vintila Horia, La settima lettera, Rizzoli

“Il lettore moderno possiede l’indiscreta prerogativa di potersi addentrare nei casi quotidiani e nei recessi dell’anima di un Kafka, di una Woolf, o di quanti altri affidarono a lettere e diari le angosce e le gioie delle proprie giornate. E quando pure manchino autografe testimonianze, vengono in soccorso documenti, memorie di contemporanei, la tendenza stessa a riflettere fatti della vita e moti dell’interiore nell’opera letteraria.

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Un oscuro rito di passaggio

Recensione di “Bruciante segreto” di Stefan Zweig

Stefan Zweig, Bruciante segreto, Adelphi
Stefan Zweig, Bruciante segreto, Adelphi

La purezza di sentimenti di un bimbo, la verginità emotiva ed etica di chi si affaccia alla vita contrapposte all’arte della menzogna, alla dissimulazione, alla viltà degli adulti. Il netto, inequivocabile universo di un ragazzino impaziente di farsi uomo confrontato con la realtà sfumata, indistinta, densa di misteri e inganni dei “grandi”, le cui azioni troppo spesso tradiscono le parole dette e la cui pretesa sincerità non è che un mezzo speso in vista dell’ottenimento di un fine. Leggi tutto »Un oscuro rito di passaggio