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Giallo

Recensioni di libri di genere giallo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

Jules Maigret, la gemma più preziosa di Georges Simenon

Recensione di “Pietr il Lettone” di Georges Simenon

Georges Simenon, Pietr il Lettone, Adelphi
Georges Simenon, Pietr il Lettone, Adelphi

Il linguaggio secco, puntuale, dettagliatamente burocratico della procedura, il tecnicismo delle comunicazioni cifrate, gli elementi procedurali di un’indagine squadernati con la massima chiarezza, senza la minima preoccupazione di carattere stilistico, in omaggio a un realismo che non ha né vuole avere alcunché di letterario ma che è d’importanza fondamentale nella costruzione di un’atmosfera, di un ambiente, e nella creazione dei personaggi che in quell’atmosfera e in quell’ambiente vivono, agiscono e muoiono.


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Il Napoleone del crimine

Recensione di “La valle della paura” di Arthur Conan Doyle

Arthur Conan Doyle, La valle della paura, Bur
Arthur Conan Doyle, La valle della paura, Bur

“Nel definire Moriarty un criminale, lei si copre del reato di calunnia agli occhi della legge, e in questo consiste appunto la grandiosità e la meraviglia della cosa. Il più grande imbroglione di tutti i tempi, l’organizzatore di ogni ribalderia, il cervello che controlla il mondo sotterraneo, un cervello che potrebbe foggiare o distruggere il destino di intiere nazioni, questo è l’uomo!


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Lo sconfinato narrare che affratella Pynchon e Wilde

Recensione di “Vizio di forma” di Thomas Pynchon

Thomas Pynchon, Vizio di forma, Einaudi
Thomas Pynchon, Vizio di forma, Einaudi

Imprevedibile alchimista del romanzo, sperimentatore geniale, archeologo letterario, scomodo ritrattista di storie dimenticate dalla storia stessa, Thomas Pynchon si concede la (calcolata) debolezza artistica e personale dello struggimento, di una sincera, nostalgica dichiarazione d’amore, ma, fedele alla propria vocazione alla burla, alla follia lucidissima del sistematico rovesciamento di prospettiva, al fascino del paradosso elegante, del cinismo squisito, della raffinata autoironia, dell’umorismo puntuto e irresistibilmente scorretto, trasforma questo suo delicato omaggio alla stagione perduta della giovinezza e della libertà (quella dei primissimi anni settanta) in un noir meravigliosamente sconclusionato, dove si rincorrono eccessi, dove ogni trama è disegnata nei contorni morbidi, imprecisati e potenzialmente universali del sogno e i personaggi che la vivono e interpretano sfoggiano una contagiosa improbabilità che li rende miracolosamente adatti al puntuale verificarsi dell’assurdo.


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Il tempo non cancella niente

Recensione di “Un corpo nel lago” di Arnaldur Indridason

 
Arnaldur Indridason, Un corpo nel lago, Guanda
Arnaldur Indridason, Un corpo nel lago, Guanda

Una prosa commossa e amara, stretta ai ricordi e bagnata di rimpianto, disillusione e dolore; un presente che nasconde dentro di sé il passato come fosse una colpa e che d’improvviso si libera del rimorso mostrando ferite e cicatrici, esponendo all’incerto giudizio del mondo la propria vergogna: una grigia eredità di sopraffazione e morte. Una confessione, recitata come una preghiera, o balbettata come una richiesta di perdono, che si intreccia a un’indagine, a un caso, al sorprendente ritrovamento di un cadavere sul fondo di un lago islandese che, per imprecisate ragioni, si sta prosciugando.


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Sull’isola di Lewis, tra sofferenza e amore

Recensione di “L’uomo di Lewis” di Peter May

 
Peter May, L'uomo di Lewis, Einaudi
Peter May, L’uomo di Lewis, Einaudi

La muta testimonianza della terra, e dell’oceano che la circonda e incessante ne frusta il volto di roccia e sabbia, non si cura dello scorrere del tempo. Immortale e irraggiungibile, la natura assiste all’affannarsi continuo dell’uomo, seppellendone nello sgretolarsi dei secoli ambizioni e amori, sacrifici e delitti, eroismi ed egoismi. Leggi tutto »Sull’isola di Lewis, tra sofferenza e amore

L’enigma Batman

Recensione di “Uccidete il pipistrello!” di Sergio Badino

 
Sergio Badino, Uccidete il pipistrello! Liberodiscrivere edizioni
Sergio Badino, Uccidete il pipistrello! Liberodiscrivere edizioni

Non c’è appassionato che non creda, pensi, o per dir con maggior esattezza si convinca che il proprio forte interesse (esclusivo il più delle volte) verso qualcosa non sia semplicemente un particolare aspetto del carattere ma possa, magari complice il verificarsi di qualche fatto inaspettato, rivelarsi utile, in qualche caso addirittura indispensabile, o quasi. Non a caso, è proprio su questo strategico meccanismo di autogiustificazione che Sergio Badino, giovane e talentuoso sceneggiatore disneyano, ha costruito l’intreccio del suo romanzo Uccidete il pipistrello!, omaggio di un fan accanito a uno degli eroi di carta più celebri di sempre: Batman.


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Delitto senza fili

Recensione di “Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen” di Erik Larson

 
Erik Larson, Guglielmo Marconi e l'omicidio di Cora Crippen, Neri Pozza
Erik Larson, Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen, Neri Pozza

1910. A poco più di vent’anni dai delitti di Jack lo Squartatore Londra torna a essere teatro di un atroce fatto di sangue. Nella cantina di una casa di Hilldrop Crescent la polizia rinviene i resti, frutto di un meticoloso lavoro di dissezione, di Cora Crippen, donna di prorompente bellezza e di grande esuberanza di carattere, frustrata nelle proprie ambizioni artistiche da un’assoluta mancanza di talento e tuttavia così testarda nell’inseguire i suoi sogni da riuscire a ritagliarsi qualche parte minore, conquistare una piccola schiera di appassionati e divenire membro (rispettato e ascoltato) di un’associazione femminile di sostegno agli spettacoli d’intrattenimento, la Società delle Signore del Music Hall.


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Nel cupo, selvaggio splendore d’Islanda

Recensione di “Un caso archiviato” di Arnaldur Indridason

 
recensione - Arnaldur Indrioason, Un caso archiviato, Guanda
 Arnaldur Indridason, Un caso archiviato, Guanda

 

Erlendur Sveinsson è un solitario. Un detective della polizia di Reykjavik taciturno, ostinato, efficiente. E ombroso, tetro e inquieto come la bellezza selvaggia, primitiva e incomprensibile della sua terra. Come ognuno di noi, Sveinsson ha i suoi segreti, che custodisce dentro di sé con gelosia d’amante, convinto che l’unica possibile modalità d’espressione del dolore sia il silenzio.Leggi tutto »Nel cupo, selvaggio splendore d’Islanda

Morire, alla fine della settimana di lavoro

Recensione di “I milanesi ammazzano il sabato” di Giorgio Scerbanenco

 
Giorgio Scerbanenco, I milanesi ammazzano al sabato, Garzanti
Giorgio Scerbanenco, I milanesi ammazzano al sabato, Garzanti

“Con la civiltà di massa oggi viene fuori anche la criminalità di massa. Oggi la polizia non può più ricercare un singolo delinquente, indagare su un singolo caso, oggi si fanno dei rastrellamenti con le reti a strascico dei vari nuclei di polizia, nucleo antidroga, nucleo antitratta delle bianche, negre, gialle, nucleo antirapina, antifalsari, antigiocodazzardo, si pesca in questo lutulento mare del crimine e della sozzeria e vengono fuori repellenti pesci piccoli e grossi, e si fa così pulizia.Leggi tutto »Morire, alla fine della settimana di lavoro

XVII secolo: nel Vietnam del Mandarino Tan

Recensione di “L’ala di bronzo” di Tran-Nhut

 
Tran-Nhut, L'ala di bronzo, Tea
Tran-Nhut, L’ala di bronzo, Tea

Una scrittura leggera e preziosa, attenta ai dettagli e tuttavia incline alla meraviglia, attratta dal fiabesco, dall’impossibile e dalla suggestione del mito. Un’ambientazione originalissima (il Vietnam del XVII secolo), lontana nel tempo e nello spazio ma restituita ai lettori con divertita grazia e partecipata simpatia. E ancora personaggi disegnati con cura, persino con una sorta di affetto, e ritratti in dettaglio tanto nelle sfumature del carattere quanto nelle peculiarità fisiche. E intorno a ognuno di essi, un fitto mistero popolato di oscuri segreti, la memoria collettiva di un crimine che incombe come una minaccia, o peggio come un rimorso che non dà pace, e una quotidianità posticcia dentro la quale rifugiarsi, come animali braccati.


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