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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

Un libro con Giancarlo

Recensione di “Un ragazzo normale” di Lorenzo Marone

Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, Feltrinelli

Giancarlo Siani, giornalista pubblicista de ‘ll Mattino’, è stato ammazzato dalla camorra sotto la sua abitazione, nel quartiere residenziale del Vomero, il 23 settembre 1985. Per rendergli giustizia e capire il perché del suo assassinio ci sono voluti dodici anni e tre pentiti. Nel 1997 la Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo i fratelli Nuvoletta e Luigi Baccante come mandanti dell’omicidio e Ciro Cappucci e Armando Del Core come esecutori materiali.


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Güero

Recensione di “Le strade di Laredo” di Larry McMurtry

Larry McMurtry, Le strade di Laredo, Einaudi

Joey Garza è un criminale. Un bandito inafferrabile che si muove lungo il confine tra Messico e Texas senza che nessuno quasi riesca a vederlo, rapina i passeggeri dei treni e uccide a sangue freddo chiunque gli capiti a tiro. Joey Garza è giovanissimo, è messicano ed è un güero, un uomo dalla pelle quasi bianca;
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Una qualsivoglia categoria letteraria

Recensione di “Considera l’aragosta” di David Foster Wallace

David Foster Wallace, Considera l’aragosta, Einaudi

Alzi la mano che è a conoscenza del fatto che ogni anno, negli Stati Uniti, vengono ricoverati in pronto soccorso, in seguito a castrazione autoinflitta, tra i dodici e in ventiquattro maschi adulti (dati dell’Accademia americana per la medicina d’emergenza). Ancora, si faccia avanti chi ritiene di dover annoverare come Grande (maiuscola d’obbligo) narcisista letterario, uno dei più grandi romanzieri contemporanei americani: Philip Roth. Proseguiamo: c’è qualcuno che pensi sia impossibile spiegare perché e in che modo Kafka sia comico?
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Il bianco e il nero

Recensione di “Terra di sangue” di Karin Brynard

Karin Brynard, Terra di sangue, E/O

Sudafrica. Huilwater è una delle tante fattorie ancora in mano alla popolazione bianca. L’apartheid, l’odiosa politica di segregazione razziale praticata ai danni della maggioranza nera del Paese è ormai una pagina di storia, ma le sue ferite, i suoi traumi, la scia di odio e la sete implacabile di vendetta che ha lasciato dietro di sé è ben più di una presenza, ben più di una minaccia, nelle città, nelle campagne, tra la gente.


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Tramontare per non più sorgere

Recensione di “Pelle di corteccia” di Annie Proulx

Annie Proulx, Pelle di corteccia, Mondadori

1693. René Sel e Charles Duquet sono sentieri che si biforcano e nello stesso tempo strade che a più riprese si intrecciano nel corso del tempo. Sono poli opposti, antipodi, e insieme l’inizio e la fine di una circonferenza, il punto esatto in cui l’uno e l’altra coincidono; sono lo specchio di destini completamente differenti e nonostante ciò la storia che raccontano è soltanto una.


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L’intuizione del bene

Recensione di “Etica” di George Edward Moore

George Edward Moore, Etica, Franco Angeli

Se una cosa è intrinsecamente buona, la sua esistenza è sempre da considerarsi positiva, anche nel caso in cui la cosa intrinsecamente buona esistesse nel più completo isolamento. Ma cos’è l’intrinsecamente buono? Secondo quanto dichiara il filosofo George Edward Moore nel breve e denso saggio intitolato Etica (in Italia pubblicato da Franco Angeli nella Collana di Filosofia con traduzione e introduzione di Maria Vittoria Predaval Magrini) è un’esperienza che vale la pena di essere vissuta per se stessa.


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“Non c’è felicità nell’amore tranne che alla fine di un romanzo inglese”

Recensione di “La trama del matrimonio” di Jeffrey Eugenides

Jeffrey Eugenides, La trama del matrimonio, Mondadori

Se l’arte è vita, se fra loro c’è piena coincidenza, se letteratura e musica, disegno, scultura, studio persino (inteso come tensione verso ciò che non si conosce e si cerca di comprendere, dunque di possedere) sono vita, la vita e non una semplice parte di essa quale spazio abita l’atto creativo? Come lo si distingue da tutto il resto? Che significato hanno le cose che da quello slancio prendono vita? Qual è l’esperienza vera, autentica che permette di separare ciò che si incontra grazie alla mediazione del gesto artistico da quel che si prova davvero?


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La lingua del mare

Recensione di “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo

Stefano DìArrigo, Horcynus Orca, Rizzoli

“A sentire Alberto Savinio, «uno dei probabili etimi di Mare, e proposto come tale da Curtius, è il sanscrito Maru, che significa deserto e propriamente cosa morta, dalla radica Mar, morire». Ebbene, ambientato in un piccolo paese della riva siciliana dello Stretto di Messina, Horcynus Orca è un romanzo di morte e di mare che si chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dalla guerra […]. Epica e religione?


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La storia e la galassia

Recensione di “Cronache della Galassia” di Isaac Asimov

Isaac Asimov, Cronache della Galassia, Mondadori

“La Trilogia Galattica di Isaac Asimov è il ‘ciclo’ fantascientifico più famoso […] del mondo […]. Eppure, se si confronta quest’opera così fortunata con altre grandi saghe spaziali, essa appare a prima vista assai meno ricca, e quasi incurante di quegli ingredienti tradizionalmente ritenuti capaci di attirare il lettore di fantascienza. L’infinita e paradossale varietà del cosmo è qui appena sfruttata, paura, orrore e meraviglia davanti all’ignoto non hanno parte nella composizione, armi, macchine, animali impensabili restano tra le quinte. Le impennate dell’immaginazione avveniristica sono ridotte al minimo […]. Perfino il ritmo della narrazione non ha quella concitata, incalzante rapidità che si accompagna di solito alle avventure tra le stelle. Dov’è allora il fascino di questo immenso affresco galattico, che lo rende così irresistibilmente leggibile?


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La memoria delle api

Recensione di “Il sentiero” di Peter May

Peter May, Il sentiero, Einaudi

Il filo spezzato dei ricordi. La verità nascosta da un’amnesia, da un passato che scompare d’improvviso per lasciare posto a un immediato che si fa abisso, a un qui e ora fatto di nulla, a un folle accumularsi di sensazioni per le quali non esiste spiegazione. L’urgenza dei bisogni del corpo, della sofferenza della carne, la sete da placare, la fame che lascia senza fiato, il freddo che non si riesce a combattere, lo stordimento di una stanchezza cui è quasi impossibile resistere; e in mezzo a tutto questo l’enigma insolubile della propria identità perduta. Ma perduta quando? Perduta dove? E più di tutto, per quale ragione perduta?


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