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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

Un inavvertito abisso di solitudine

Recensione di “Anime alla deriva” di Richard Mason

Richard Mason, Anime alla deriva, Einaudi

Come può la fredda confessione di un omicidio esprimere un amore così forte da sfiorare l’assoluto? Come è possibile che una vita intera trascorsa al fianco di una persona, con tutto quello che ha significato, in un solo istante svanisca riducendosi a finzione, a menzogna, a patetico inganno? Quale ragione può esserci perché qualcosa di molto simile a un sogno d’improvviso si muti in incubo, in tragedia, in disfatta?


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Non dall’intendere ma dall’essere intesi

Recensione di “Tropico del Cancro” di Henry Miller

Henry Miller, Tropico del Cancro, Mondadori

“Quando il romanzo di Henry Miller Tropico del Cancro apparve nel 1935, ebbe un’accoglienza solo cautamente laudativa, ovviamente condizionata in alcuni dal timore d’apparire amanti della pornografia. Tra coloro che lo lodarono, ci furono T.S. Eliot, Herbert Read, Aldous Huxley, John Dos Passos, Ezra Pound […]. Tropico del Cancro è un romanzo in prima persona, o, se preferite, un’autobiografia in forma di romanzo. Miller stesso sostiene che è una biografia vera e propria, ma il ritmo e la narrazione sono propri del romanzo.


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Di nuovo a Roma

Recensione di “Se ricordi il mio nome” di Carla Vistarini

Carla Vistarini, Se ricordi il mio nome, Corbaccio

Un paradiso tropicale e fondi praticamente illimitati cui attingere per i propri bisogni possono tenere a bada le preoccupazioni ma contro solitudine e nostalgia si rivelano armi spuntate, soprattutto se quel che manca, se ciò verso cui il pensiero incessantemente torna è il viso dolce di una bambina incontrata per caso, la cui vita, anche se per un brevissimo periodo di tempo, è diventata una cosa unica con la tua.


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Il tempo dell’amore e dell’egoismo

Recensione di “La prigioniera – Alla ricerca del tempo perduto V” di Marcel Proust

Marcel Proust, La prigioniera, Mondadori

Il tempo, o per dir con più esattezza la differente misura del suo scorrere, il suo liquido, lentissimo allungarsi nelle ore della giornata, l’attimo presente che di continuo si scompone cristallizzandosi, invece di dissolversi, nelle vertiginose architetture della memoria, nei labirinti colmi d’emozione, saturi di sofferenza, del ricordo rivisitato senza sosta, modellato come cera, distrutto, ricostruito e nuovamente abbattuto, il momento che ancora ha da venire immaginato con desiderio febbrile, vestito di speranza, agghindato dal sogno, deturpato dalla paura, dal sospetto, dalla malvagità;Leggi tutto »Il tempo dell’amore e dell’egoismo

Così scandalosamente deforme

Recensione di “La peste” di Albert Camus

Albert Camus, La peste, Bompiani

Orano è una città che sembra volontariamente rinunciare alla bellezza, alla grazia. Un luogo “senza piccioni, senza alberi e senza giardini, dove non si trovano né battiti d’ali né fruscii di foglie”, dove “il mutamento delle stagioni non vi si legge che nel cielo […], la primavera si annuncia soltanto con la qualità dell’aria o coi cesti di fiori che i ragazzi portano dai sobborghi”.

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Dalle Parche alla nascita

Recensione di “La neve se ne frega” di Luciano Ligabue, Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli

Luciano Ligabue, Matteo Casali, Giuseppe Camuncoli, La neve se ne frega, Mondadori

Una personalità artistica che non scopriamo certo oggi, visto che è uno dei più importanti cantautori italiani, oltre che regista di tre film, sceneggiatore, autore di racconti e anche di un romanzo, La neve se ne frega, uscito nel 2004 con Feltrinelli. Ed è stato proprio questo romanzo a portare Luciano Ligabue alla ribalta anche della Nona Arte, visto che la capace penna di Matteo Casali ne ha tratto un graphic novel, poi affidato alla matita del suo compare di mille avventure, Giuseppe Camuncoli, ora riproposto con i tipi mondadoriani degli Oscar Ink, dopo la precedente edizione Panini.


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In meno di una settimana

Recensione di “La donna della domenica” di Fruttero & Lucentini

Fruttero & Lucentini, La donna della domenica, Mondadori

L’ironia raffinata e pungente, i dialoghi brillanti, i personaggi disegnati con maestria, ritratti con acume, colti quasi in flagrante nelle loro debolezze, nelle loro meschinità, e dappertutto la sensazione obliqua, fastidiosa, insistente di un rivolgimento ormai prossimo, di un irreversibile cambiamento d’epoca destinato a distruggere tutto ciò che è stato fino a questo momento per lasciar posto a chissà cos’altro. E al centro di questo mosaico di cose e persone, di questo puzzle sociale, di questo labirinto psicologico dove di continuo si alternano luci e ombre, un misterioso omicidio cui ben presto segue un altro delitto.


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Quasi indifferente al sorriso e al corruccio del cielo

Recensione di “L’agente segreto” di Joseph Conrad

Joseph Conrad, L’agente segreto, Mondadori

“Credo che le origini del romanzo L’agente segreto […] si possano far risalire a un periodo di reazione emotiva e mentale. La verità è che d’impulso io detti inizio a questo libro e lo scrissi senza alcuna interruzione […]. Ovviamente io non avevo alcun bisogno di scrivere questo romanzo […]. Nulla mi costringeva a trattare un simile soggetto […]. Ma l’idea di elaborare soltanto delle brutture, per giungere a scandalizzare o anche soltanto a sbalordire il lettore con un improvviso voltafaccia, non mi è mai venuta in mente […].

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Vite spezzate su un’isola selvaggia

Recensione di “L’isola dei cacciatori di uccelli” di Peter May

Peter May, L’isola dei cacciatori di uccelli, Einaudi

Isola di Lewis, al largo delle coste scozzesi. Roccia scura, inospitale, spazzata dai gelidi venti atlantici e sferzata dal respiro rabbioso e infaticabile dell’oceano. Pochi villaggi, nei quali il tempo sembra aver smesso di scorrere. La vita degli abitanti è allo stesso tempo durissima e monotona; è sopravvivenza, scandita dalla violenza primordiale di tempeste e mareggiate e dalla soffocante intransigenza fondamentalista delle congregazioni religiose protestanti, dalle infuocate, immaginifiche prediche sull’ira di Dio rovesciate dai pulpiti e dalla severissima vigilanza della domenica, quando ogni strada è deserta, ogni locale chiuso e perfino le altalene nei parchi gioco sono serrate con i lucchetti affinché nulla e nessuno, neppure l’innocenza dei bimbi, possa profanare la santità del giorno del Signore.

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Un arbitro di eleganza e arguzia

Recensione di “Satyricon” di Petronio

Petronio, Satyricon, Garzanti

Curiosamente, di uno dei massimi capolavori della letteratura latina, il Satyricon, è quasi più quel che si ignora di quel che si conosce. Frammentarie, infatti, sono le informazioni relative all’autore, tal Petronio Arbitro (personaggio legato alla variopinta corte neroniana del quale racconta con discreta abbondanza di dettagli Tacito nei suoi Annali, senza peraltro indicarlo esplicitamente come autore dell’opera in questione), e altrettanto lacunoso e incerto è il testo che ci è pervenuto.


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