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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

L’inafferrabile, il multiforme

Recensione di “Le tre stimmate di Palmer Eldricht” di Philip K. Dick

Philip K. Dick, Le tre stimmate di Palmer Eldricht, Fanucci Editore
Philip K. Dick, Le tre stimmate di Palmer Eldricht, Fanucci Editore

Di tutte le opere di Dick, Le tre stimmate di Palmer Eldricht è probabilmente la più tetra. Prevalgono i colori grigi e metallici, soprattutto sul pianeta Marte, sterile e desolato, mentre la Terra appare come una mela cotta dalla temperatura eccessiva, che rinchiude i suoi abitanti in casa o li costringe a muoversi evitando la luce del sole e l’aria aperta. Sul piano psicologico, una malinconica consapevolezza, filtrata soprattutto attraverso la coscienza del protagonista, Barney Mayerson, sottolinea che non esiste via d’uscita dal fallimento e dalla sconfitta individuali”.

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Una parola terribile

Recensione di “Il treno era in orario” di Heinrich Böll

Heinrich Böll, Il treno era in orario, Mondadori
Heinrich Böll, Il treno era in orario, Mondadori

“Presto. Presto. Presto. Presto. Ma quand’è, presto? Che terribile parola: presto. Presto può essere tra un secondo, presto può essere tra un anno. Presto è una parola terribile. Quel presto comprime il futuro, lo rimpicciolisce, e non c’è nulla di certo, nulla di nulla, è l’incertezza assoluta. Presto non è nulla e presto è molte cose. Presto è tutto. Presto è la morte…”.

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Nuvolette infernali

Recensione di “Dante. La Divina Commedia a fumetti” di Marcello Toninelli

Marcello Toninelli, Dante La Divina Commedia a fumetti, Shockdom
Marcello Toninelli, Dante La Divina Commedia a fumetti, Shockdom

I cultori della letteratura classica valutano – giustamente – il Poema dantesco con i superlativi più assoluti. Ma nella maggior parte dei casi, al nome Divina Commedia cosa viene in mente? Incubi, interrogazioni, ore scolastiche formato incudine-su-zone-erogene, versi criptici da tenere a memoria… Qualcosa di positivo? Bisogna pensarci su. Certo, tutti d’accordo nel definirla uno dei massimi capolavori dell’umanità di tutti i tempi, ma subito dopo si aggiunge sempre un “però…”.


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Piccole cose a precipizio sulla storia

Recensione di “Gli anni della leggerezza. La saga dei Cazalet I” di Elizabeth Jane Howard

Elizabeth Jane Howard, Gli anni della leggerezza, Fazi Editore
Elizabeth Jane Howard, Gli anni della leggerezza, Fazi Editore

1937. Il controllato piacere di vivere, la sobria felicità della ricca borghesia inglese hanno il ritmo quieto e regolare dei riti immutabili della quotidianità familiare e del rispetto rigoroso delle convenzioni sociali; il microcosmo individuale, con il suo circolo chiuso di affetti, ruota all’unisono con il formicolare della vita di società; gli impegni e i doveri della professione si stemperano nella generosa concessione di svaghi e ozi, tra eleganti pranzi al club e deliziose serate a teatro, mentre agli incontri d’affari riservati ai soli uomini fanno da contraltare le fitte chiacchiere tra donne scambiate all’ora del the.


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L’incubo dell’utopia realizzata

Recensione di “Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo” di Aldous Huxley

Aldous Huxley, Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo, Mondadori
Aldous Huxley, Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo, Mondadori

Il futuro immaginato e il presente che a quel domani terribile e folle dipinto in pari misura dall’intelligenza e dalla fantasia inconsapevolmente fa da incubatrice; l’orrore prossimo venturo ritagliato nell’architettura narrativa di un romanzo e le sue tracce scoperte nell’apparente innocenza dell’oggi, del tempo cui apparteniamo e che dovrebbe appartenerci, e somigliarci; l’incedere razionale e conseguente di un’analisi, di una riflessione, e il respiro ampio del racconto, l’armonia di una prosa che è bellezza prima di essere verità, che è equilibrio.


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Marx a quattro zampe

Recensione di “La fattoria degli animali” di George Orwell

George Orwell, La fattoria degli animali, Mondadori
George Orwell, La fattoria degli animali, Mondadori

“Da una decina d’anni sono convinto che la distruzione del mito sovietico sia essenziale se desideriamo una rinascita del movimento socialista. Al mio ritorno dalla Spagna ho pensato di smascherare tale mito tramite una storia che potesse essere facilmente compresa da quasi tutti e che fosse agevolmente traducibile in altre lingue.Leggi tutto »Marx a quattro zampe

Dopo la guerra, la guerra continua

Recensione di “Dopo la guerra” di Harvé Le Corre

Hervé Le Corre, Dopo la guerra, E/O
Hervé Le Corre, Dopo la guerra, e/o

La ferocia può avere il volto del gelido vento d’inverno, somigliare a una maligna corrente d’aria che soffia senza sosta e bracca uomini e cose penetrando dappertutto, trasformando ogni goccia di pioggia in un velenoso stiletto di ghiaccio, cristallizzandosi come un maligno incantesimo nei rivoli d’acqua sporca disseminati a ridosso dei marciapiede.


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Lungo una scia che svanisce

Recensione di “Diluvio di fuoco” di Amitav Ghosh

Amitav Ghosh, Diluvio di fuoco, Neri Pozza
Amitav Ghosh, Diluvio di fuoco, Neri Pozza

Le vite dei singoli, che di continuo si intrecciano in un perverso gioco di coincidenze e rimandi che richiama alla mente un teatro di burattini, e le sorti del mondo intero; gli interessi personali e i richiami orgogliosi alla libertà degli uomini e del commercio, alle leggi e ai decreti di Dio scritti con l’oculata scaltrezza di un affarista; gli inconfessabili segreti, che il tempo inesorabilmente svela, e le passioni, così irresistibili e nel medesimo tempo così distruttive, cui tutti, prima o poi, finiscono per soccombere.Leggi tutto »Lungo una scia che svanisce

Tra la realtà e la profezia

Recensione de “Il Castello” di Franz Kafka

Franz Kafka, Il Castello, Newton Compton Editore
Franz Kafka, Il Castello, Newton Compton Editore

Che sia l’identità la nostra più grande fragilità? Che sia proprio quell’assoluto bisogno di essere riconosciuti (e dunque in qualche misura accettati) per quel che si è, quell’urgenza che pretende venga colto (e accolto) tutto quanto contribuisce, per quanto impercettibilmente, a distinguerci da ogni altro, l’origine della nostra debolezza? Che sia quel che ci fa unici a condannarci?Leggi tutto »Tra la realtà e la profezia

Verso il baratro dello scacco matto

Recensione di “Aspettando i barbari” di John Maxwell Coetzee

John Maxwell Coetzee, Aspettando i barbari, Einaudi
John Maxwell Coetzee, Aspettando i barbari, Einaudi

Un’anonima cittadina fortificata agli estremi confini di un non ben definito Impero. Poco lontano, un lago le cui acque stanno diventando sempre più salate; tutto intorno la sterminata uniformità del deserto e al di là di quella distesa gli indistinti contorni delle montagne.

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