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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

Il tempo perfetto del dolore e della vita

Recensione di “Bambini nel tempo” di Ian McEwan

Ian McEwan, Bambini nel tempo, Einaudi
Ian McEwan, Bambini nel tempo, Einaudi

Come assenza, mancanza, sottrazione (di punti di riferimento, approdi, soluzioni, vie di fuga), privazione, così si manifesta il dolore. Rendendosi percepibile ma non intelligibile, ferendo, annientando senza mai lasciarsi afferrare, senza mai farsi cogliere, farsi comprendere. Nel vuoto di senso il dolore nasce e cresce, e si radica in una distorsione di significato talmente potente da cancellare nell’uomo la certezza di occupare un preciso posto nel mondo, di avere un compito da assolvere, un fine cui tendere.Leggi tutto »Il tempo perfetto del dolore e della vita

La cognizione del tempo, dell’uomo e del dolore

Recensione di “La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda

Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti
Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti

A un tempo mezzo e fine, la scrittura esplora e conosce se stessa nel suo farsi, saggia potenzialità espressive e limiti intrinseci (tematici e formali) nel momento esatto in cui comincia a costruire l’edificio narrativo all’interno del quale vivrà, si mette alla prova nell’obbedienza o nella trasgressione alle regole di genere, muta (o prova a farlo) nell’originalità delle scelte e nell’acquisizione di nuovi punti di vista, rinasce nella voglia e nel coraggio di sperimentare, nel desiderio di dar forma a un racconto mai prima raccontato. Al tempo stesso mezzo e fine, la scrittura è dunque un eterno ritorno a sé, un continuo vestirsi e rivestirsi d’accenti e sfumature, un improvviso scintillare di luce che abbraccia l’orizzonte e una liquida pozza d’ombra gonfia d’ogni paura e satura di tutte le speranze.Leggi tutto »La cognizione del tempo, dell’uomo e del dolore

L’aristotelico rispetto del vero

Recensione di “Papà Goriot” di Honoré de Balzac

Honoré de Balzac, Papà Goriot, Mondadori
Honoré de Balzac, Papà Goriot, Mondadori

È vizio l’eccesso di qualsivoglia virtù, ed è in qualche misura colpevole ogni anima che non abbia saputo educarsi alla moderazione, che non sia stata in grado di concepire limiti, che si sia consumata nella propria generosità, nell’affanno di un amore sovrabbondante e incontrollato. Questo l’universale metro di giudizio etico su cui si fonda Papà Goriot, uno dei romanzi più noti e amati di Honoré de Balzac.Leggi tutto »L’aristotelico rispetto del vero

Il mondo attraverso un uomo

Recensione di “Le avventure di Gordon Pym” di Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe, Le avventure di Gordon Pym, Newton Compton
Edgar Allan Poe, Le avventure di Gordon Pym, Newton Compton

Un romanzo d’avventura venato di mistero e d’orrore. Una storia di formazione che poco alla volta, inesorabilmente, si colora d’incubo, si fa tragedia, e sprofonda cupa in quell’indicibile perversione della realtà cui diamo il nome di soprannaturale. Un diario di viaggio, un racconto di mare, un travolgente mutar di prospettive che serra la luminosa immensità dell’orizzonte nell’angusta penombra del rifugio di un clandestino.Leggi tutto »Il mondo attraverso un uomo

L’inconfondibile impronta di Smilla

Recensione de “Il senso di Smilla per la neve” di Peter Høeg

Peter Hoeg, Il senso di Smilla per la neve, Mondadori
Peter Hoeg, Il senso di Smilla per la neve, Mondadori

Nascere in una storia e sopravviverle. Essere il centro di un racconto ed esistere al di là di esso. Far parte di una serie di eventi e nello stesso tempo trascenderli, procedere oltre, perdurare nel tempo. Un nobile destino letterario (o se si vuole una preziosa forma d’eternità) toccato a un pugno di indimenticabili personaggi, magistrali creazioni dei grandi romanzieri d’ogni tempo:Leggi tutto »L’inconfondibile impronta di Smilla

La miseria di un uomo vivo

Recensione di “Il clan dei Mahé” di Georges Simenon

Georges Simenon, Il clan dei Mahé, Adelphi
Georges Simenon, Il clan dei Mahé, Adelphi

Il viaggio, metafora fin troppo trasparente e abusata della presa di coscienza di sé, del tempo perduto, della vita mai davvero vissuta, riflesso nello specchio deformante della vacanza borghese, della villeggiatura quieta e noiosa, muta nel suo opposto, inciampa in un opaco groviglio di rimpianti, si smarrisce in un cortocircuito pensieri confusi, di desideri intensi e inesplorati, di sogni a occhi aperti che hanno il sapore metallico degli incubi, e finisce per ritrovarsi sempre nello stesso luogo, coincidenza di principio e fine, illusorio spiraglio di libertà, replica odiosa eppure irresistibile della quotidiana prigionia dell’esistere.Leggi tutto »La miseria di un uomo vivo

Una classica schiappa

Recensione di “Commentarii de Inepto Puero” di Daniel Gallagher

Daniel Gallagher, Commentarii de Inepto Puero, Il Castoro
Daniel Gallagher, Commentarii de Inepto Puero, Il Castoro

Non potevo credere che fosse uscito davvero! Invece, eccolo lì che mi guardava fisso e mi mandava il suo messaggio subliminale: “Comprami!”. Non ho opposto la minima resistenza e l’ho acquistato all’istante: la traduzione in latino del primo volume del best seller per ragazzi Diario di una schiappa era nelle mie mani! Lo so, lo so, qualcuno crederà che io sia pazza, ma chi ha fatto studi classici può (forse) un po’ capirmi. Quello che vedo, mi stupisce subito: è davvero tutto in latino, anche il colophon e la quarta di copertina; inoltre l’impaginazione è esattamente uguale all’originale, stesso numero di pagina, stessi a capo, le vignette sono identiche ma… in latino!Leggi tutto »Una classica schiappa

Oltre l’ora più buia

Recensione di “Vecchi a mezzanotte” di Chaim Potok

Chaim Potok, Vecchi a mezzanotte, Garzanti
Chaim Potok, Vecchi a mezzanotte, Garzanti

Nel silenzio il dolore trova rifugio ma non dimora, così come nella rimozione, in un forzato oblio, può godere di una fragile quiete, ma non avere sollievo. È di parole che la sofferenza ha bisogno, è nel coraggio di esprimere di se stessa, di riconoscersi e di accettarsi la sua sola possibilità di catarsi.


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Metastasi d’uomini e cose

Recensione de “Il figlio” di Philipp Meyer

Philipp Meyer, Il figlio, Einaudi
Philipp Meyer, Il figlio, Einaudi

L’epopea magnifica e tragica di una famiglia; la nascita di una nazione e l’annientamento di un Paese; lo sterminio di interi popoli, di civiltà antiche come la terra stessa, e l’emergere di nuove razze dominanti destinate, nell’infinito, circolare succedersi di vita e morte, a essere spazzate via e sostituite. Senza sosta e senza senso.


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Un uomo nato postumo

Recensione di “Il rosso e il nero” di Stendhal

Stendhal, Il rosso e il nero, Garzanti
Stendhal, Il rosso e il nero, Garzanti

“Non ho inventato nulla” dichiara Stendhal riferendosi a Il rosso e il nero, opera ispirata a un fatto di cronaca comparso, tra il 28 e il 31 dicembre 1827, sulla Gazette des Tribunaux: a riempire le sue pagine, il resoconto del processo intentato contro Antoine Berthet, ex seminarista accusato di aver fatto fuoco, nella chiesa di Brangues, cittadina dell’Isère, contro Madame Michoud de la Tour, madre dei ragazzi di cui l’uomo era stato, per qualche tempo, istitutore. Come giudicare l’affermazione dello scrittore francese?


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