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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

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Un ombrello rovesciato di convinzioni e speranze

Recensione di “Sulla strada” di Jack Kerouac

Jack Kerouac, Sulla strada, Mondadori
Jack Kerouac, Sulla strada, Mondadori

Sulla strada, uscito in America nel 1957, compare due anni dopo nella storica collana «Medusa» di Mondadori, tradotto da Magda de Cristofaro, con una prefazione di Fernanda Pivano. Da allora quel libro e, in misura minore, gli altri di Jack Kerouac hanno conosciuto qui da noi (ma anche in Francia e in Germania) una fortuna ininterrotta, sull’onda di decine di migliaia di tascabili l’anno […].

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Un proiettile all’ultimo chilometro

Recensione di “La lunga marcia” di Richard Bachman

Richard Bachman, La lunga marcia, Mondadori
Richard Bachman, La lunga marcia, Mondadori

Una gara di resistenza. Un gioco al massacro. Un tragico spettacolo. Una lenta esecuzione. Una lunga, inutile marcia, e al traguardo la morte. Nelle vaste, silenziose distese di un’America senza identità, sospesa nel tempo e inquietante come il peggiore degli incubi, cento giovani prendono parte, ogni anno, a un evento molto particolare: una corsa da una costa all’altra del Paese, un estenuante cammino costantemente sorvegliato da pattuglie militari e disciplinato da un ferreo regolamento.


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L’uomo meccanico e il creatore di sogni

Recensione di “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick

Brian Selznick, La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Mondadori
Brian Selznick, La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Mondadori

La fantasia, l’immaginazione; la precisione, l’esattezza; l’amore, la solitudine; il ricordo, il rimpianto. E l’universo delle parole e delle immagini che tutto contiene, il simile come l’opposto, e la suggestione del passato, della storia, di una stagione della vita colma di entusiasmo e gioia, che si intreccia con il sogno, il desiderio, la speranza. Sullo sfondo, una città addormentata e indifferente, assediata dall’inverno, ridotta al silenzio dalla gelida carezza della neve, che solo nel chiuso della stazione ferroviaria brulica di voci, di pensieri, di segreti.

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Il ritratto della morte

Recensione di “Il ritratto Bellini” di Jason Goodwin

Jason Goodwin, Il ritratto Bellini
Jason Goodwin, Il ritratto Bellini, Einaudi

A Venezia, città di mercanti, “dove tutto è in vendita”, e a Istanbul, cuore di un impero ottomano scosso dalla scomparsa del sultano Mahmut II e affidato alle inesperti mani di suo figlio, il giovane Abdülmecid. In una Serenissima splendida e orgogliosa e tuttavia vinta, umiliata dall’ottusa severità austriaca, e nella dorata culla di storia un tempo nota al mondo con il nome di Costantinopoli, memoria delle grandezze e delle abiezioni degli uomini.


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Il mistero buffo di una trappola

Recensione di “Trappola per topi” di Agatha Christie

Agatha Christie, Trappola per topi, Mondadori
Agatha Christie, Trappola per topi, Mondadori

“La logica non lo spiega. Non spiega perché, con tutti i capolavori che vanta il teatro, proprio Trappola per topi si replichi a grande richiesta da ormai trent’anni e sia diventata qualcosa tra l’istituzione nazionale e l’attrattiva turistica, sul genere di Buckingham Palace. Nemmeno l’autrice aveva le idee molto chiare, in merito. «È il tipo di commedia alla quale si può portare chiunque» aveva cercato di teorizzare con un giornalista.


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Un’illimitata geografia di possibilità

Recensione di “Sei problemi per Don Isidro Parodi” di Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares

Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Sei problemi per don Isidro Parodi, Adelphi
Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Sei problemi per don Isidro Parodi, Adelphi

Nel mondo chiuso e nello stesso tempo privo di confini della letteratura; in un’erudizione vastissima, capace di contenere in sé il vero e il suo opposto, di dare alla finzione la medesima sostanza di ciò che è reale e di far scivolare il consueto in un’invenzione fantastica perfettamente plausibile; nella rivisitazione curiosa, colta e originale dei generi; nella geniale costruzione di labirinti narrativi.


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Delle cose letterarie di Sicilia

Recensione di “La corda pazza” di Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia, La corda pazza, Adelphi
Leonardo Sciascia, La corda pazza, Adelphi

“Sulla cultura siciliana hanno corso due opposte tesi: una di Giovanni Gentile, largamente accreditata, che partendo dal pregiudizio di una Sicilia ‘sequestrata’, cioè tagliata fuori dal movimento della cultura europea, ovviamente deduceva una ‘forma di cultura indigena, e tutta schiettamente siciliana, che dopo l’unificazione era fiorita in Sicilia, ma che s’era venuta spogliando del suo carattere regionale sulla fine del secolo’; l’altra opposta, e insorta in opposizione al Gentile da parte di eruditi e giornalisti locali […], di una Sicilia aperta e comunicante, di una cultura vivacemente italiana ed europea […].Leggi tutto »Delle cose letterarie di Sicilia

La legge morale della ribellione

Recensione di “Ognuno muore solo” di Hans Fallada

Hans Fallada, Ognuno muore solo, Sellerio
Hans Fallada, Ognuno muore solo, Sellerio

È la Germania del nazionalsocialismo trionfante, del Reich millenario, dello “spazio vitale” tedesco conquistato senza sforzo apparente prima a spese dei Paesi vicini e poi dell’Europa intera, quella che racconta, con una prosa di straziante sincerità, lo scrittore tedesco Hans Fallada (pseudonimo di Rudolf Wilhelm Friedrich Ditzen) nel suo romanzo Ognuno muore solo.


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Senza storia né Dio

Recensione di “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi

Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi

Aspra come i luoghi che racconta; riarsa, inospitale e matrigna. E aperta agli uomini, alle genti anonime che quella terra ostinatamente abitano, strappando giorno dopo giorno vita alle sue viscere nude, tempestando di scongiuri e stregonerie i corpi martoriati dalla febbre, consumati dalla malaria, erosi dalla fatica, stremati dal dolore, obbedendo istintivi all’imperativo della generazione, della carne, genuflettendosi, colmi di rispetto e amore, di fronte al mistero interamente umano della nascita.


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Il gigante e la bambina

Recensione di “Se ho paura prendimi per mano” di Carla Vistarini

Carla Vistarini, Se ho paura prendimi per mano, Corbaccio
Carla Vistarini, Se ho paura prendimi per mano, Corbaccio

Lungo il filo sottile che unisce il quotidiano, l’ordinario, al sorprendente e all’inaspettato; nel dolce incedere di una prosa che abbraccia la tensione del dramma, scivola nella delicatezza di un umorismo candidamente stralunato, si colora di sfumature cupe, sconfina in quelle seducenti regioni dell’impossibile che così tanto somigliano ai nostri sogni, e al desiderio di vederli realizzati, da prendere il nome di incanto, di magia, e riemerge alla speranza; nel disegno di una Roma fin troppo presente e allo stesso tempo abbozzata, incerta, rivelata dai dettagli, schiusa nell’improvviso splendore dei giochi di luce; e infine nei personaggi, nel profilo dei caratteri, nella divertita descrizione del loro confuso agire, nella loro umanità in chiaroscuro raccontata senza artifici né retorica, ritratta con commossa onestà.Leggi tutto »Il gigante e la bambina