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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

La carta è stanca

Recensione di “Rigodon” di Louis-Ferdinand Céline

 
Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi
Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi

 

Sono pagine furenti e spossate, livide e febbrili, schiumanti di impotente indignazione e profetici deliri quelle che compongono Rigodon, romanzo che conclude la Trilogia del Nord di Louis-Ferdinand Céline e insieme ultimo lavoro del grande scrittore francese. Più di ogni altro, Céline ha legato, o per dir più esattamente sovrapposto, il proprio destino personale alla convulsa genialità della sua prosa, trasformato la sincerità in verità, reso l’odio la forma più pura di confessione e l’ossessione nient’altro che la legittima espressione del dolore.


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Perché i bambini soffrono? E muoiono?

Recensione di “La casa buia” di Dennis Lehane

 
Dennis Lehane, La casa buia, Piemme
Dennis Lehane, La casa buia, Piemme

Un interrogativo radicale. Una domanda spietata, inevitabile, che ti costringe a fare i conti con le tue certezze, a ripensare i tuoi imperativi morali, a ridiscutere l’idea stessa di ciò che ritieni sia buono, e soprattutto di ciò che credi sia giusto. Perché i bambini soffrono? Perché muoiono? Cosa fare per proteggerli quando le leggi e le regole del vivere sociale non riescono a farlo? Fino a che punto spingersi? Quando e dove fermarsi?

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Come una madre distratta, o degenere

Recensione di “Il villaggio di Stepàncikovo” di Fedor Dostoevskij

 
recensione Fedor Dostoveskij, Il villaggio di Stepàcinkovo, Sellerio
 Fedor Dostoveskij, Il villaggio di Stepàcinkovo, Sellerio

“Di dove fosse sbucato, è avvolto nelle tenebre del mistero […]. Dicevano anzitutto ch’egli, non so quando né dove, fosse stato funzionario, che avesse non so dove sofferto, e, ben s’intende, «per la verità». Dicevano ancora che si fosse un tempo occupato a Mosca di letteratura. Non è a stupire: la crassa ignoranza di Fomà Fomìc non poteva certo esser d’inciampo alla sua carriera letteraria.


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L’oscura eternità di De Roberto

Recensione di “L’illusione” di Federico De Roberto

 
Federico De Roberto, L'illusione, Rizzoli
Federico De Roberto, L’illusione, Rizzoli

È un mondo in lento disfacimento quello nel quale si consuma l’esistenza di Teresa Uzeda, donna inquieta, tormentata e appassionata, eroina tragica e patetica insieme, allo stesso tempo coraggiosa e vile, orgogliosa e pusillanime, capace di generosità come di grettezza, perduta in fantasticherie e sogni eppure lucida nell’analisi dei patimenti che la vita le riserva. Leggi tutto »L’oscura eternità di De Roberto

Il problema, insolubile e irrinunciabile, dell’infinito

Recensione di “L’occhio e lo spirito” di Maurice Merleau-Ponty

 
Maurice Merleau-Ponty, L'occhio e lo spirito, SE
Maurice Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito, SE

“La scienza manipola le cose e rinuncia ad abitarle […]. Essa è, ed è sempre stata, quel pensiero mirabilmente attivo, ingegnoso, disinvolto, quel partito preso di trattare ogni essere come «oggetto in generale», cioè come se non fosse niente per noi e tuttavia si trovasse predestinato ai nostri artifici. Ma la scienza classica conserva il senso di opacità del mondo, ed era il mondo che intendeva raggiungere con le sue costruzioni”.


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Un geniale “scettico del crimine”

Recensione de “Il giudice e il suo boia” di Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, Feltrinelli
Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, Feltrinelli

È il legame, indissolubile e tuttavia non necessario, tra carnefice e vittima (e insieme a esso la relazione, che dal punto di vista della pura teoria dovrebbe essere di causa ed effetto, tra delitto e castigo) il fondamento dei polizieschi di Friedrich Dürrenmatt, uno dei massimi esponenti della letteratura novecentesca e a mio avviso il più grande giallista di sempre (di lui ho già scritto più volte in questo blog); più che al crimine e ai suoi moventi, infatti, lo scrittore svizzero si interessa all’assassinio, al fatto di sangue, da un punto di vista filosofico, metafisico quasi, considerandolo un’aperta sfida all’ordine, alla razionalità e dunque alla comprensibilità (ancorché imperfetta, lacunosa) del mondo.Leggi tutto »Un geniale “scettico del crimine”

Il console che abitò all’inferno

Recensione di “Sotto il vulcano” di Malcolm Lowry

 
Malcolm Lowry, Sotto il vulcano, Feltrinelli
Malcolm Lowry, Sotto il vulcano, Feltrinelli

“Una Divina Commedia ubriaca”. Così ha definito l’autore, l’inglese Malcolm Lowry, la sua opera maggiore, quel Sotto il vulcano unanimemente considerato uno dei romanzi più significativi del Novecento, scritto con il furore ossessivo della confessione, alimentato dall’urgenza bruciante del senso di colpa, dal bisogno insopprimibile di espiazione e nonostante ciò mascherato, quasi pagina dopo pagina, da storia d’amore, metafisica riflessione sul senso del tempo, dell’esistere e di Dio, enciclopedico (e volutamente sterile) saggio sui più disparati campi del sapere umano (dall’antropologia all’esoterismo alla chimica), e non ultimo dal delirio lucido di una deriva individuale cui è rimasta soltanto la forza di guardarsi allo specchio.Leggi tutto »Il console che abitò all’inferno

Lo uccisi perché era di Vinaroz

Recensione di “Delitti esemplari” di Max Aub

 
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio

Immaginate un assassinio. E chiedetevi quale movente, per un tale atto, sia più naturale, universale, comprensibile e condivisibile (squisitamente in via di principio, s’intende) del puro odio, di quell’accesso di violenza cieca, e rabbia, e furore, e desiderio di annientamento che alberga in ciascuno di noi, che silenzioso pulsa nei più inviolabili recessi del nostro cuore infiammando pensieri e nutrendo le più oscure fantasie. Uccidere dunque. Semplicemente.Leggi tutto »Lo uccisi perché era di Vinaroz

Perché il mondo è fatto solo di respiro

Recensione di “Oltre il confine” di Cormac McCarthy

 

Cormac McCarthy, Oltre il confine, Einaudi
Cormac McCarthy, Oltre il confine, Einaudi

Un romanzo d’amore, un romanzo d’avventura, un romanzo di formazione. E il racconto di un viaggio, del pensoso peregrinare di un’anima fin nel cuore oscuro e intangibile della natura. Oltre il confine, secondo volume della Trilogia della Frontiera di Cormac McCarthy (del primo, lo splendido Cavalli selvaggi, ho già scritto in questo blog), è un miracolo di scrittura, una vertigine di bellezza, perfezione stilistica, profondità tematica e intensità emotiva che sembra avere il potere di reinventare il concetto stesso di romanzo.


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Come pallide stelle al giungere dell’alba

Recensione di “Fervore di Buenos Aires” di Jorge Luis Borges

Jorge Luis Borges, Fervore di Buenos Aires, Adelphi
Jorge Luis Borges, Fervore di Buenos Aires, Adelphi

È un esercizio allo stesso tempo arduo e seducente approcciare l’opera poetica di un autore splendido e complesso come Jorge Luis Borges (di cui ho già scritto in questo blog). Scrittore magnifico, ineguagliabile per ricchezza stilistica e profondità tematica, ma soprattutto uomo di lettere e di cultura nel senso più pieno e nobile del termine, Borges nacque (e non solo cronologicamente) nel lieve sussurro dei versi.


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