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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

Il disegno indelebile dello sterminio

Recensione di “Tutto Maus” di Art Spiegelman

recensione - Tutto Maus di Art Spiegelman, Edizioni Rizzoli
Tutto Maus di Art Spiegelman, Rizzoli

Ogni tanto è bello rileggersi anche i classici. Va benissimo Marvel Now!, da non perdere il nuovo corso di Dylan Dog, così come la novità Orfani. Fondamentale seguire The Walking Dead, e come pensare di non aggiornarsi sulle prossime uscite di Batman o – che so – sull’ultimo numero di Long Wei? Tutto giusto. Ma poi lanci uno sguardo alla tua biblioteca, così, distrattamente, mentre ci transiti davanti pensando che non hai nessuna voglia di fare un tubo, in questo periodo di limbo post-natalizio, e noti qualcosa di diverso. Ti cade l’occhio su quel volume, un po’ nascosto in un angolo, sotto la catasta dei volumi di Diabolik: è l’edizione completa di Maus, quella che – con opera meritoria – Rizzoli lanciò nel 1998. Da quand’è che non lo leggevo?


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Dentro le ascelle dei poveri a respirare

Recensione di “Senza un soldo a Parigi e a Londra” di George Orwell

recensione - George Orwell, Senza un soldo a Parigi e a Londra
George Orwell, Senza un soldo a Parigi e a Londra, Mondadori

Un romanzo che vive nella sottrazione, che si alimenta della nudità della scrittura nello stesso modo in cui altre opere vengono nutrite dal rigoglio espressivo della prosa, dall’eleganza della forma, e in tal modo riconosce all’essenziale realismo della cronaca piena dignità letterariaA ben guardare un romanzo che nega se stesso per raccontarsi come esperienza , come vissuto, e rappresentare il senso ultimo del lavoro dello scrittore così com’è stato concepito dall’autore stesso: “Il mio punto di partenza è sempre un senso di partigianeria, un senso d’ingiustizia.


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L’istante, raggelato, in cui si vede davvero

Recensione di “Pasto nudo” di William S. Burroughs

recensione William S. Burroughs, Pasto nudo, Adelphi
William S. Burroughs, Pasto nudo, Adelphi
 

L’apocalittica profezia di una rovina che sta compiendosi nel momento stesso in cui la si immagina, il disegno di un eterno presente, allo stesso tempo fantastico e scandalosamente autentico, che ha i contorni d’incubo della più brutale delle dittature (“Ogni cittadino di Annexia doveva presentare domanda formale per ottenere e successivamente portare sempre appresso una cartella piena di documenti.

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Gli ultimi marxisti

Recensione “I Melrose” di Edward St Aubyn

recensione - Edward St Aubyn, I Melrose, Neri Pozza
Edward St Aubyn, I Melrose, Neri Pozza

 

Una prosa che stilla sangue, incisa nel dolore puro, affamata d’amore e nutrita di disperazione, sfinita come un corpo malato, avvelenata come il morso di un cane rabbioso, fradicia di sterile ferocia, consumata da un odio incontrollato, instabile, sfuocato come lo sguardo miope di un uomo cui abbiano rubato l’unico paio di occhiali che possedeva, prigioniera di un desiderio di vendetta talmente forte da esplodere in fuochi d’artificio letterari di vertiginoso splendore, abissale mestizia e crudele, intollerabile verità.


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L’entropia, l’Apocalisse, la letteratura

Recensione di “V.” di Thomas Pynchon

recensione - Thomas Pynchon. V., Rizzoli
Thomas Pynchon. V., Rizzoli

Molteplice come i nomi cui può fare riferimento, o come i luoghi (reali o fantastici) che suggerisce alla memoria e all’immaginazione; complessa, come la verità che sembra promettere ma che continuamente sfugge, in un gioco di rimandi, di relazioni impossibili e di disordine creativo nel quale, come nell’immobile eterno ritorno dell’araba fenice, principio e fine coincidono;

Un Tex che non si dimentica

Recensione di “Tex Albo Speciale n. 9: La valle del terrore” di Claudio Nizzi

recensione - La valle del terrore, Sergio Bonelli Editore
La valle del terrore, Sergio Bonelli Editore

Siamo sinceri, nessuno ama le rivisitazioni. In nessun campo. Quella canzone, quel film o quella storia che fanno parte del nostro bagaglio di ricordi devono restare “là”, così com’erano: quando interviene qualcun altro a “metterci le mani” ecco che la magia svanisce, e la forza del ricordo annichilisce anche il migliore degli omaggi. Ma non è sempre così, almeno non per quanto concerne La valle del terrore, nono numero della collana Tex Speciale (i famosi “texoni”), edito dalla Bonelli nel 1996 e ristampato più volte, fino alle versioni definitive del 2011 con il marchio Rizzoli Lizard (in un volume extralusso in b/n, o all’interno della Collezione Storica a Colori di Repubblica).

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Lo psicologo, il padre e l’assassino

Recensione di “Il discepolo” di Michael Hjorth e Hans Rosenfeldt

recensione Michael Hjorth, Hans Rosenfeldt, Il discepolo, Einadi
Michael Hjorth, Hans Rosenfeldt, Il discepolo, Einaudi

Un thriller di pregevole fattura, costruito non tanto sull’intreccio (comunque complesso, ricco di colpi di scena, di tensione, e capace di coinvolgere dalla prima all’ultima pagina) quanto sul disegno, psicologico e caratteriale, dei personaggi, dei protagonisti come delle figure di contorno.Leggi tutto »Lo psicologo, il padre e l’assassino

Giles, il Don Chisciotte che sconfisse il drago

Recensione di “Il cacciatore di draghi” di J.R.R. Tolkien

recensione J.R.R. Tolkien, Il cacciatore di draghi, Bompiani
J.R.R. Tolkien, Il cacciatore di draghi, Bompiani

Una terra che ha il nome fanciullesco e fantastico di Piccolo Regno, un protagonista, che non è altro che un umile contadino eppure si chiama come il più nobile dei nobili, Aegidius Ahenobarbus Julius Agricola de Hammo (“perché in quell’epoca, molto tempo fa […] le persone erano dotate di nomi altisonanti”), una prosa gentile, colma di grazia, di misura, piacevole e rassicurante come una carezza e nello stesso tempo carica di suggestione e mistero come un innocuo segreto sussurrato all’orecchio di un bambino.Leggi tutto »Giles, il Don Chisciotte che sconfisse il drago

Ogni giorno, dodicimila gocce di laudano

Recensione di “Confessioni di un oppiomane” di Thomas De Quincey

recensione - Thomas De Quincey, Confessioni di un oppiomane
Thomas De Quincey, Confessioni di un oppiomane
 

“È passato tanto tempo da quando presi l’oppio per la prima volta, che se fosse stato un incidente trascurabile della mia vita, avrei potuto dimenticarne la data: ma gli avvenimenti fondamentali non si possono dimenticare”.


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Non si risolve una tragedia nascondendola

Recensione di “Un dramma borghese” di Guido Morselli

recensione - Guido Morselli, Un dramma borghese, Adelphi
Guido Morselli, Un dramma borghese, Adelphi

Nella prigione di un corpo malato, che rende soffocante e insopportabile anche la raffinata ospitalità di un albergo, l’accogliente organizzazione delle camere, la sobria architettura degli spazi comuni; e da qui nell’abisso di un rapporto mai nato e d’improvviso esploso in una forma d’amore corrotta, disturbata, ossessiva, in un furente germogliare di irrazionale passione, in una pretesa d’esclusività sorda alla colpa e alla vergogna e testardamente ignara della realtà e delle sue regole, del vivere sociale e delle sue leggi, della morale e dei suoi dettati.


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