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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

Voce narrante non protagonista

Recensione di “Quelli” di Joyce Carol Oates

Joyce Carol Oates, Quelli, Rizzoli

“Questa è un’opera storica in forma narrativa… veduta cioè in una prospettiva personale, che è poi il solo tipo di storia possibile. Negli anni 1962-1967 insegnai inglese nell’Università di Detroit, una scuola diretta dai Gesuiti e frequentata da parecchie migliaia di studenti, molti dei quali pendolari. Durante tale periodo conobbi la “Maureen Wendall” di questo racconto. Era stata mia allieva in un corso serale e, alcuni anni dopo, mi scrisse e facemmo conoscenza.Leggi tutto »Voce narrante non protagonista

Il racconto dell’indicibile

Recensione di “Vedi alla voce: amore” di David Grossman

David Grossman, Vedi alla voce: amore, Einaudi

“Si può scrivere un libro per molti motivi: per divertimento o per soldi, per gioia o per noia, per consolare se stessi o per consolare l’altro (il lettore). Si può scrivere – e non c’è nulla di male – per mestiere; i libri scritti per mestiere aumentano sempre più col crescere dell’industria culturale. Pochi sono i libri che l’autore scrive per necessità: per una propria ineliminabile necessità e sono i libri che restano, in genere […].


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Teresa, Antigone e Abisag

Recensione di “La zia Tula” di Miguel de Unamuno

Miguel de Unamuno, La zia Tula, Marchese Editore

«I miei fratelli mi aiutavano in tutti i modi a servire Dio. Sebbene sentissi grande affetto per essi ed essi per me, ve n’era uno quasi della mia età che io preferivo. Ci riunivamo per leggere insieme la vita dei santi…» […]. Prima di terminare questo prologo ci sia permesso di fare un’altra osservazione che a qualcuno potrà sembrare una sottigliezza di linguistica e di filologia e che, invece, è di psicologia. Ma la psicologia è qualcosa di più della linguistica e della filologia?


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Il gelido inverno del Maine

Recensione di “I ragazzi Burgess” di Elizabeth Strout

Elizabeth Strout, I ragazzi Burgess, Fazi Editore

Il successo professionale e l’armonia familiare non sono che maschere, finzioni, artifici; l’autorevolezza costruita ad arte e la studiata sicurezza di sé dozzinali trucchi da artista di strada, maldestri scongiuri e incongrue formule magiche utili forse a tenere lontana la verità, a ignorare la spietata realtà dei fatti, ma del tutto inconsistenti quando in gioco ci sono le persone e la loro salvezza.


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Le stanze dei rimpianti

Recensione di “Allontanarsi. La Saga dei Cazalet IV” di Elizabeth Jane Howard

Elizabeth Jane Howard, Allontanarsi, Fazi Editore

La fine della guerra è lo spalancarsi di un baratro che d’improvviso inghiotte tutto quanto il conflitto aveva lasciato in sospeso. L’Inghilterra, l’orgogliosa nazione capace di piegare la Germania hitleriana, è un Paese in ginocchio, che fatica a riprendersi, e malgrado abbia più di una ragione per gioire manca della forza necessaria per farlo.


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L’incolmabile distanza

Recensione di “Uomini e topi” di John Steinbeck

John Steinbeck, Uomini e topi, Bompiani

Uomini e topi è il piccolo grande capolavoro dell’America del Novecento. Ed è, insieme a Furore, l’opera di John Steinbeck più venduta nel mondo. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1937, ancora oggi è tra i libri di testo più usati nelle scuole di tutti i Paesi di lingua inglese. In Italia piacque a Cesare Pavese che infatti lo tradusse nel 1938 per Bompiani.Leggi tutto »L’incolmabile distanza

L’invenzione della nivola

Recensione di “Nebbia” di Miguel de Unamuno

Miguel de Unamuno, Nebbia, Fazi Editore

Il personaggio e il suo creatore, la finzione e la realtà, l’estro e la logica, il sonno e la veglia, il sogno e il pensiero, la morte e la vita. Coppie di opposti che forse sono la medesima cosa, o forse non sono altro che un inganno, una burla, un metafisico gioco di specchi, un labirinto impossibile, un enigma che non ha soluzione. Leggi tutto »L’invenzione della nivola

Un unico intervallo

Recensione di “Accabadora” di Michela Murgia

Michela Murgia, Accabadora, Einaudi

La forza del sangue contrapposta alla capacità di persuasione dell’esempio, il silenzio complice della carne opposto all’ineludibile concretezza della presenza, alla piena verità dell’esserci. In questa dicotomia, in questo oscuro gravitare di antipodi attorno all’orbita della vita si consuma la quieta violenza (o forse la pura misericordia) dei “figli dell’anima”, bambini nati due volte, “dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra”.Leggi tutto »Un unico intervallo

L’archeologia del riscatto

Recensione di “Tra donne sole” di Cesare Pavese

Cesare Pavese, Tra donne sole, Einaudi

Un ritratto psicologico intriso di dolore e risentimento e nello stesso tempo un affresco sociale di impressionante durezza. E una filosofia archeologia del riscatto, l’esplorazione audace di un’anima in tumulto che si conclude con una sconfitta, con un’incondizionata resa all’assenza di senso. Un romanzo breve interamente giocato sulla vita dello spirito, sui sussulti emotivi, sui desideri, le illusioni, le rinunce, su quella trama di sogno di bisogni e fantasie che precipita come pioggia sulle delusioni e i compromessi della vita vissuta, della realtà quotidiana.

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Una minuziosa poetica del cuore

Recensione di “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf

Kent Haruf, Le nostre anime di notte, NN Editore

L’amore impetuoso che lento sfiorisce nell’abitudine all’affetto; il quotidiano, ormai incapace di sorprendere, accolto con la stessa gentile noncuranza con cui si mormora il buongiorno a chi si incrocia lungo la via; e la cortesia impeccabilmente indossata, dispensata con generosità, ma talmente anonima, fredda e distante nella sua severa veste di atto compiuto per dovere da ferire, da mutarsi in gesto crudele.

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