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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

Frustati dal vento, dall’oceano, dalla verità

Recensione di “Olive Kitteridge” di Elizabeth Strout

Elizabeth Strout, Olive Kitteridge, Fazi Editore
Elizabeth Strout, Olive Kitteridge, Fazi Editore

Crosby, nel Maine, è solo un angolo d’America. Una cittadina qualsiasi frustata dal vento e dall’Oceano Atlantico, un ricettacolo di vite comuni, affanni quotidiani, segreti tormenti e attimi di gioia. Un ripostiglio di ricordi, speranze, paure, sogni e desideri scanditi dal passare dei giorni, dall’alternarsi delle stagioni. Eppure è qui, in questo anonimo intrico di strade e case circondate dai boschi e dal loro eterno rigoglio che si vivono drammi, si conosce il dolore, si brucia di rimpianto e recriminazione, si soffocano in un silenzio carico di rabbia disperata parole che se solo prendessero forma produrrebbero ferite impossibili da rimarginare.


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La musicale prosa del fallimento

Recensione di “L’informazione” di Martin Amis

 
Martin Amis, L'informazione, Einaudi
Martin Amis, L’informazione, Einaudi

Un raffinato esercizio di scrittura che ha per tema la scrittura stessa, o meglio gli scrittori, il loro lavoro e la (spesso eccessiva) considerazione di sé che lo alimenta. Una tragicomica avventura, un romanzo irresistibilmente divertente e dolcemente crepuscolare, una riflessione disincantata e perfida sul mondo dell’editoria (e più in generale della cultura letteraria) che pagina dopo pagina assume i contorni del compiaciuto disvelamento di un segreto: la letteratura – specie, se non soprattutto, nei suoi migliori esponenti – non ha nulla di nobile, anzi è un desolante compromesso al ribasso. Leggi tutto »La musicale prosa del fallimento

Una città che tutti ci contiene

Recensione di “Trilogia della città di K.” di Agota Kristof

 
Agota Kristof, Trilogia della città di K., Einaudi
Agota Kristof, Trilogia della città di K., Einaudi

Un romanzo che è diario, e confessione, e invenzione. Un romanzo che svela se stesso attraverso una scrittura potente e misteriosamente trattenuta, generosa e timida, che si fa rifugio e si sforza di offrire protezione non tanto dal dolore (inevitabile per ognuno di noi) ma da ciò che lo rende insopportabile; il suo irrompere improvviso e la sua incomprensibilità.


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La carta è stanca

Recensione di “Rigodon” di Louis-Ferdinand Céline

 
Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi
Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi

 

Sono pagine furenti e spossate, livide e febbrili, schiumanti di impotente indignazione e profetici deliri quelle che compongono Rigodon, romanzo che conclude la Trilogia del Nord di Louis-Ferdinand Céline e insieme ultimo lavoro del grande scrittore francese. Più di ogni altro, Céline ha legato, o per dir più esattamente sovrapposto, il proprio destino personale alla convulsa genialità della sua prosa, trasformato la sincerità in verità, reso l’odio la forma più pura di confessione e l’ossessione nient’altro che la legittima espressione del dolore.


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Come una madre distratta, o degenere

Recensione di “Il villaggio di Stepàncikovo” di Fedor Dostoevskij

 
recensione Fedor Dostoveskij, Il villaggio di Stepàcinkovo, Sellerio
 Fedor Dostoveskij, Il villaggio di Stepàcinkovo, Sellerio

“Di dove fosse sbucato, è avvolto nelle tenebre del mistero […]. Dicevano anzitutto ch’egli, non so quando né dove, fosse stato funzionario, che avesse non so dove sofferto, e, ben s’intende, «per la verità». Dicevano ancora che si fosse un tempo occupato a Mosca di letteratura. Non è a stupire: la crassa ignoranza di Fomà Fomìc non poteva certo esser d’inciampo alla sua carriera letteraria.


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Il console che abitò all’inferno

Recensione di “Sotto il vulcano” di Malcolm Lowry

 
Malcolm Lowry, Sotto il vulcano, Feltrinelli
Malcolm Lowry, Sotto il vulcano, Feltrinelli

“Una Divina Commedia ubriaca”. Così ha definito l’autore, l’inglese Malcolm Lowry, la sua opera maggiore, quel Sotto il vulcano unanimemente considerato uno dei romanzi più significativi del Novecento, scritto con il furore ossessivo della confessione, alimentato dall’urgenza bruciante del senso di colpa, dal bisogno insopprimibile di espiazione e nonostante ciò mascherato, quasi pagina dopo pagina, da storia d’amore, metafisica riflessione sul senso del tempo, dell’esistere e di Dio, enciclopedico (e volutamente sterile) saggio sui più disparati campi del sapere umano (dall’antropologia all’esoterismo alla chimica), e non ultimo dal delirio lucido di una deriva individuale cui è rimasta soltanto la forza di guardarsi allo specchio.Leggi tutto »Il console che abitò all’inferno

Lo uccisi perché era di Vinaroz

Recensione di “Delitti esemplari” di Max Aub

 
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio

Immaginate un assassinio. E chiedetevi quale movente, per un tale atto, sia più naturale, universale, comprensibile e condivisibile (squisitamente in via di principio, s’intende) del puro odio, di quell’accesso di violenza cieca, e rabbia, e furore, e desiderio di annientamento che alberga in ciascuno di noi, che silenzioso pulsa nei più inviolabili recessi del nostro cuore infiammando pensieri e nutrendo le più oscure fantasie. Uccidere dunque. Semplicemente.Leggi tutto »Lo uccisi perché era di Vinaroz

Il fatiscente palazzo delle belle lettere

Recensione di “La cicuta e dopo” di Angus Wilson

 

Angus Wilson, La cicuta e dopo, Garzanti
Angus Wilson, La cicuta e dopo, Garzanti

A partire dal titolo (La cicuta e dopo, in originale Hemlock and after), l’opera prima di Angus Wilson, scritta in sole quattro settimane nel corso di una vacanza, gioca la carta della seduzione squisitamente intellettuale, di un linguaggio brillante e in qualche misura “iniziatico”, oscuro e promettente insieme, pronto, come il “gran libro della natura” di galileiana memoria, a svelare i propri tesori, e tuttavia protetto dall’affamata volgarità dei più dalla propria esuberanza stilistica, dalla compiaciuta messe di citazioni colte e soprattutto dal tema scelto, la letteratura nel suo pieno rigoglio e i suoi padri nobili.


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Al principio di un nuovo viaggio

Recensione di “I Guermantes – Alla ricerca del tempo perduto III” di Marcel Proust

Marcel Proust, I Guermantes, Einaudi
Marcel Proust, I Guermantes, Einaudi

Morbida, sinuosa, fluida, declinata senza un ordine apparente, in una libertà piena e sorprendente che sembra rendere superfluo qualsiasi punto di riferimento, la memoria, l’inesauribile tesoro narrativo di Marcel Proust, nutrita dalla sovrabbondante ricchezza della prosa dell’autore francese, senza sosta si rinnova, quasi partecipasse in prima persona alle esperienze e ai vissuti di cui dovrebbe essere semplicemente il contenuto, lo scrigno, e diviene stupore, riscoperta, attualità.Leggi tutto »Al principio di un nuovo viaggio

Soli, nei letti degli altri

Recensione di “Coppie” di John Updike

 

recensione John Updike, Coppie, Guanda
John Updike, Coppie, Guanda

In base a quali indizi è possibile diagnosticare, con assoluta certezza, la malattia, la degenerazione morale e civile di una società? Quanto lontano da ciò che è universalmente ritenuto accettabile, dignitoso, buono, possono spingersi i suoi componenti per essere ritenuti colpevoli, e come tali processati e condannati?


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