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Storico

Recensioni di libri di genere storico a cura de “Il Consigliere Letterario”.

XVII secolo: nel Vietnam del Mandarino Tan

Recensione di “L’ala di bronzo” di Tran-Nhut

 
Tran-Nhut, L'ala di bronzo, Tea
Tran-Nhut, L’ala di bronzo, Tea

Una scrittura leggera e preziosa, attenta ai dettagli e tuttavia incline alla meraviglia, attratta dal fiabesco, dall’impossibile e dalla suggestione del mito. Un’ambientazione originalissima (il Vietnam del XVII secolo), lontana nel tempo e nello spazio ma restituita ai lettori con divertita grazia e partecipata simpatia. E ancora personaggi disegnati con cura, persino con una sorta di affetto, e ritratti in dettaglio tanto nelle sfumature del carattere quanto nelle peculiarità fisiche. E intorno a ognuno di essi, un fitto mistero popolato di oscuri segreti, la memoria collettiva di un crimine che incombe come una minaccia, o peggio come un rimorso che non dà pace, e una quotidianità posticcia dentro la quale rifugiarsi, come animali braccati.


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Il debito inestinguibile di chi sopravvisse alla morte

Recensione di “Necropoli” di Boris Pahor

 
Boris Pahor, Necropoli, Fazi Editore
Boris Pahor, Necropoli, Fazi Editore

Il pensiero ridotto a memoria, a ricordo, a trauma e condannato a rincorrere i propri fantasmi nell’eterno ritorno di passato e presente. E la vita e la morte che a tal punto violentano la propria natura da diventare l’una eredità dell’altra, l’una sorella dell’altra.


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Tra colpa e imperfetta innocenza

Recensione di “38 racconti” di Erskine Caldwell

 
Erskine Caldwell, 38 racconti, Mondadori
Erskine Caldwell, 38 racconti, Mondadori

Non è facile raccontare con leggerezza il sud degli Stati Uniti al principio del Novecento. Sorridere rispettosamente (con quella teatrale condiscendenza che solo l’esatta conoscenza delle cose può regalare) delle dure condizioni di vita di uomini e donne; di quel sapere contadino, impasto di ignoranza ed esperienza vecchio di centinaia d’anni che è insieme eredità e fardello di generazioni perdute, scomparse persino dalla memoria dei vivi; di comunità ignare del trascorrere del tempo, legate a un’etica sociale rude e miope, che premia tenacia, fatica, volontà e forza fisica e si disinteressa di tutto il resto; della ferita aperta del razzismo, divenuta abito tanto per i bianchi oppressori quanto per i neri vittime, e di ogni altra ingiustizia che ne discende; di qualsiasi peccato infanghi quella terra.


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L’oscura eternità di De Roberto

Recensione di “L’illusione” di Federico De Roberto

 
Federico De Roberto, L'illusione, Rizzoli
Federico De Roberto, L’illusione, Rizzoli

È un mondo in lento disfacimento quello nel quale si consuma l’esistenza di Teresa Uzeda, donna inquieta, tormentata e appassionata, eroina tragica e patetica insieme, allo stesso tempo coraggiosa e vile, orgogliosa e pusillanime, capace di generosità come di grettezza, perduta in fantasticherie e sogni eppure lucida nell’analisi dei patimenti che la vita le riserva. Leggi tutto »L’oscura eternità di De Roberto

Il disegno indelebile dello sterminio

Recensione di “Tutto Maus” di Art Spiegelman

recensione - Tutto Maus di Art Spiegelman, Edizioni Rizzoli
Tutto Maus di Art Spiegelman, Rizzoli

Ogni tanto è bello rileggersi anche i classici. Va benissimo Marvel Now!, da non perdere il nuovo corso di Dylan Dog, così come la novità Orfani. Fondamentale seguire The Walking Dead, e come pensare di non aggiornarsi sulle prossime uscite di Batman o – che so – sull’ultimo numero di Long Wei? Tutto giusto. Ma poi lanci uno sguardo alla tua biblioteca, così, distrattamente, mentre ci transiti davanti pensando che non hai nessuna voglia di fare un tubo, in questo periodo di limbo post-natalizio, e noti qualcosa di diverso. Ti cade l’occhio su quel volume, un po’ nascosto in un angolo, sotto la catasta dei volumi di Diabolik: è l’edizione completa di Maus, quella che – con opera meritoria – Rizzoli lanciò nel 1998. Da quand’è che non lo leggevo?


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Il sussurro della giustizia, l’urlo della vendetta

Recensione de “Le ragioni del sangue” di Alessandro Gennari

Alessandro Gennari, le ragioni del sangue, Garzanti

Un romanzo che del giallo ha le atmosfere, l’andamento, le sorprese, i colpi di scena, le false piste e il progressivo disvelamento dei fatti, e nel medesimo tempo una storia oscura che affonda le proprie radici nel nostro passato recente, nella tragedia del secondo conflitto mondiale e poi nell’abisso della guerra civile italiana, nell’incubo, eroico ma non certo privo di terribili efferatezze, della Resistenza, sanguinoso scontro fratricida tra partigiani e occupanti. Le ragioni del sangue di Alessandro Gennari, insignito del premio Bagutta Opera Prima nel 1995, è un’opera cruda e violenta, un racconto potente, di vibrante sincerità, una testimonianza scomoda e ostinata, un urlo che lacera il silenzio.


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Lontano come un desiderio. O una speranza

Recensione di “L’ultima favola russa” di Francis Spufford

Francis Spufford, L’ultima favola russa, Bollati Boringhieri

L’utopia comunista, il sogno di una società giusta, dell’uguaglianza, anzi della fratellanza tra gli uomini, finalmente realizzato; il profetico comandamento di Marx “da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni” divenuto realtà; le immense potenzialità di un’economia pianificata, perfettamente equilibrata nella produzione come nella distribuzione, trasformate in un sistema autonomo e autosufficiente; la promessa della costruzione di un mondo davvero diverso, di una nuova età dell’oro, della felicità e dell’abbondanza per tutti, mantenuta, realizzata.

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Oggetto della letteratura è la conoscenza dell’essere umano

Recensione de “La testa perduta di Damasceno Monteiro” di Antonio Tabucchi

Antonio Tabucchi, La testa perduta di Damasceno, Monteiro, Feltrinelli
Antonio Tabucchi, La testa perduta di Damasceno, Monteiro, Feltrinelli

È possibile che la verità sia anche una questione di stile, che la forma abbia un legame essenziale con la sostanza, che la filosofia, oltre a quello della chiarezza, abbia il dovere, squisitamente letterario, della fascinazione, e che allo stesso modo ogni altra forma scrittura, dalla cronaca giornalistica al dettato di una sentenza, debba possedere la qualità indispensabile della leggibilità; in una parola, che tocchi alla bellezza il compito improbo di provare a spazzare via le tenebre della menzogna, dell’ignoranza e della violenza.


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Credere comunque nell’uomo, fidando in Dio

Recensione di “Il Dottor Zivago” di Boris Pasternak

recensione Boris Pasternak, Il Dottor Zivago, Feltrinelli
Boris Pasternak, Il Dottor Zivago, Feltrinelli

Due dimensioni, e altrettanti linguaggi, in apparenza in contrasto tra loro, si sovrappongono ne Il dottor Zivago, unico romanzo di Boris Pasternak, ferocemente avversato in patria ma che valse al suo autore, nel 1958, il premio Nobel per la letteratura;

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A Vinland la Buona, sfregiata dalla lama di un’ascia

Recensione di “La camicia di ghiaccio” di William T. Vollmann

William T. Vollmann, La camicia di ghiaccio, Alet Edizioni
William T. Vollmann, La camicia di ghiaccio, Alet Edizioni

A metà tra storia e leggenda, tra ricostruzione di un lontanissimo passato e allegorica raffigurazione del mito, La camicia di ghiaccio di William T. Vollmann è un’opera unica, un romanzo di assoluta originalità e di travolgente bellezza.Leggi tutto »A Vinland la Buona, sfregiata dalla lama di un’ascia