Nella terra dove non si è nati
Recensione di “India” di V.S. Naipaul
Tornare in India, a trent’anni di distanza dal primo viaggio, per cercare una volta ancora
Tornare in India, a trent’anni di distanza dal primo viaggio, per cercare una volta ancora
Se qualcuno, uno sconosciuto, vi chiedesse come vi chiamate, cosa fareste? Immagino che
“[…] Del resto, milioni di americani lottano con l’impossibilità di un tradizionale stile
Se è vero che ogni esperienza può essere narrata, è altrettanto indubbio che non tutto quello che accade si presta facilmente a essere descritto.
Leggi tutto »L’attardarsi delle parole
Il ricordo collettivo di una stagione indimenticabile e con esso la memoria privata di un viaggio nuovo e straordinario, d’avventura e di scoperta; l’intrecciarsi una storia collettiva che ha il sapore esaltante dell’epopea
Leggi tutto »Sulle strade
Pagine di impressioni, di sensazioni; pagine sature di colori, cariche di profumi, attraversate da un vociare continuo, dal frusciare delle vesti, dall’incessante frastuono della vita di uomini e animali. Le voci di Marrakech di Elias Canetti (che nella città marocchina soggiornò per un breve periodo nel 1954) è un piccolo miracolo letterario: la grazia della prosa, dolcissima nello stile e nello stesso tempo così densa, così forte nelle immagini e nelle descrizioni da sembrare la cronaca del più vivido dei sogni, dà al libro un’anima multiforme, un carattere imprevedibile e di assoluto fascino, una ricchezza unica.
Sulle tracce della storia. Quella esaltante ed eroica dei Corps of Discovery agli ordini di William Clark e Meriwether Lewis, che al principio del XIX secolo attraversarono un Ovest ancora selvaggio e inesplorato per raggiungere la costa bagnata dall’Oceano Pacifico; e insieme quella artistico-avventurosa di Karl Bodmer, talentuoso pittore che il principe tedesco Massimiliano volle accanto a sé nella spedizione che organizzò e che partì alla volta dell’America del Nord nel 1832.
“Sulla strada, uscito in America nel 1957, compare due anni dopo nella storica collana «Medusa» di Mondadori, tradotto da Magda de Cristofaro, con una prefazione di Fernanda Pivano. Da allora quel libro e, in misura minore, gli altri di Jack Kerouac hanno conosciuto qui da noi (ma anche in Francia e in Germania) una fortuna ininterrotta, sull’onda di decine di migliaia di tascabili l’anno […].
Leggi tutto »Un ombrello rovesciato di convinzioni e speranze
Il richiamo esplicito, nel titolo, al celebre romanzo d’avventura di Jules Verne, introduce immediatamente in quella particolare atmosfera di eccitata tensione e di sognante meraviglia che soltanto il viaggio (poco importa che sia immaginato oppure già organizzato nei minimi dettagli) è capace di creare.
Per sua natura, il viaggio è un materiale narrativo sfuggente. La sua dimensione, pubblica quanto a mete prescelte, è per molti altri aspetti squisitamente intima e coinvolge sentimenti, emozioni, stati d’animo. Raccontarlo per intero, dunque, valorizzandone come merita la complessità, significa dar corpo a una scrittura multiforme, adattabile, capace di aprirsi alla vastità dell’orizzonte e un attimo dopo di soffermarsi sulla meraviglia di un singolo dettaglio.
Leggi tutto »Dalla vastità dell’orizzonte alla meraviglia del dettaglio