Un’odissea oltre l’Olocausto
Recensione di “Il pane del ritorno” di Franca Cancogni
Per chi nasce ebreo è perversa fortuna avere un’unica misura della sofferenza. Per chi è figlio d’Israele alla sommità, così come alla base del proprio dolore, della propria deriva esistenziale, sembra non esserci altro che l’inumano sterminio della Shoah, l’Olocausto, il genocidio nazista. Per coloro che discendono da Abramo non pare possibile immaginare altra strada percorribile oltre quella che ha condotto milioni di persone ai cancelli dei campi di sterminio.