Belfast, la colpevole
Recensione di “Ripley Bogle” di Robert McLiam Wilson
Può esistere un destino già segnato? Si può davvero nascere “sotto una buona stella” e, in conseguenza di ciò, avere la fortuna come propria alleata, godere di un qualche salvacondotto che consenta di uscire indenni dai problemi, anzi di non incontrarli neppure? E se cose di questo genere possono accadere, è possibile anche che si verifichi l’opposto? È pensabile che un “destino avverso” prenda forma nel momento stesso in cui si viene al mondo?