Non avrò altro Dio all’infuori di me
Recensione di “Battuta di caccia” di Jussi Adler-Olsen
La violenza come puro atto di sopraffazione, come legittimazione del più forte, come diritto e insieme come aperta rivendicazione di una libertà assoluta; l’aggressione come sfrenatezza, come rito orgiastico, come delirio di onnipotenza, come lucida, terrificante allucinazione.