Una maschera, mille volti, nessun uomo
Recensione di “Mephisto” di Klaus Mann
Spinto fino al parossismo e all’ossessione, o al contrario utilizzato con freddo e calcolato
Spinto fino al parossismo e all’ossessione, o al contrario utilizzato con freddo e calcolato
1961. Adolf Eichmann, burocrate nazista “esperto” di questioni ebraiche e attivamente coinvolto nell’organizzazione delle operazioni di sterminio degli ebrei, viene processato a Gerusalemme. Era stato catturato in Argentina quasi un anno prima da un gruppo di agenti segreti israeliani. Queste le accuse a suo carico: aver commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la seconda guerra mondiale.
Leggi tutto »Lo sterminio a processo
Dove ogni cosa appartiene a Rafael Leónidas Trujillo le persone non fanno eccezione. Non possono farla. Dove la vita politica si riassume in una dittatura feroce, in un capo osannato, idolatrato ma soprattutto temuto, il cui potere di vita e morte sui sudditi-cittadini tutti è paragonabile a quello di una capricciosa divinità, non può esserci spazio per lotte politiche, battaglie istituzionali. Dove impera un tiranno non può esistere altro che il respiro clandestino della ribellione.
Una salvezza ottenuta nell’anonimato, anzi peggio, un naufragio evitato grazie a una menzogna, all’umiliazione di una falsa identità, alla vergogna di un passato inventato al solo fine di coprire trascorsi reali, anni vissuti nella gloria, nell’ebrezza di un’onnipotenza quasi divina, nella realizzazione di un destino grandioso: essere il padre di una nuova razza, la razza perfetta dei dominatori del mondo. È l’estate del 1949, e quel che resta dell’ingegnere genetico Josef Mengele, giunto assieme a migliaia d’altri reietti in Argentina dopo il collasso del regime hitleriano, è un documento della Croce Rossa Internazionale a nome di Helmut Gregor.
Chi è davvero Enric Marco? Un meschino impostore che per decenni ha indossato un passato tragico che non gli apparteneva al solo scopo di acquisire notorietà, farsi benvolere da quante più persone possibile, ottenere importanti incarichi in istituzioni altrettanto importanti ed essere considerato un eroe?
Abbiamo di recente parlato dell’opera di Li Kunwu dedicata a Mao Zedong, della cui epoca l’autore stesso fu testimone oculare. Non è la stessa cosa per Fabien Nury e Thiery Robin, ma ciò non ha loro impedito di realizzare questa cronistoria a fumetti delle ore immediatamente precedenti e successive alla morte di Stalin, l’altro grande dittatore comunista del Novecento, che anzi di Mao fu ispiratore e modello. Leggi tutto »2 marzo 1953
Il futuro immaginato e il presente che a quel domani terribile e folle dipinto in pari misura dall’intelligenza e dalla fantasia inconsapevolmente fa da incubatrice; l’orrore prossimo venturo ritagliato nell’architettura narrativa di un romanzo e le sue tracce scoperte nell’apparente innocenza dell’oggi, del tempo cui apparteniamo e che dovrebbe appartenerci, e somigliarci; l’incedere razionale e conseguente di un’analisi, di una riflessione, e il respiro ampio del racconto, l’armonia di una prosa che è bellezza prima di essere verità, che è equilibrio.
Una scrittura elegante e potente. Energica, puntuale, ricca, rigorosa nel dettaglio descrittivo e tuttavia sfumata, multiforme, capace di sfuggire alla realtà reinventandola almeno in parte, di giocare con la verità confondendola con l’apparenza, di mescolare la veglia e il sogno rendendoli quasi indistinguibili l’una dall’altro.