A Belfast, nella commedia come nel dramma
Recensione di “Eureka Street” di Robert McLiam Wilson
Una città attraversata dall’odio fratricida come da un’interminabile cicatrice; i segni della violenza e della lotta ovunque; sui monchi muri di mattoni sventrati dalle bombe, lungo sfinite facciate di case e palazzi coperte da un’assurda orgia di sigle, nella grigia rassegnazione dei vecchi come dei giovani, generazioni sacrificate, in un allucinante girotondo di morte, sull’altare di un ideale che, come il più crudele degli idoli, invoca il sacrificio umano.