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Firenze

Chi nasce e muore popolo

Recensione di “Cronache di poveri amanti” di Vasco Pratolini

Vasco Pratolini, Cronache di poveri amanti, Mondadori
Vasco Pratolini, Cronache di poveri amanti, Mondadori

La storia sfiora e insieme sommerge una via oscura e lercia di Firenze; qui è ovunque il lezzo di miseria, ogni respiro è fatica, e ogni notte il greve sonno dei vinti è una resa allo sfinimento dei corpi provati dal lavoro quotidiano. Qui, tra le case addossate le une alle altre, l’aria è pesante e immobile d’estate e un gelido schiaffo d’inverno; qui le stagioni, come qualsiasi altra cosa del resto, sono peccati da scontare.

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Il Trecento di Boccaccio, realtà d’oggi

Recensione di “Decameron” di Giovanni Boccaccio

 

Giovanni Boccaccio, Decameron, Mursia
Giovanni Boccaccio, Decameron, Mursia

Dalla città di Firenze, flagellata dalla peste, dieci giovani di elevata condizione sociale (sette uomini e tre donne) fuggono e trovano rifugio in campagna. Qui, per ingannare il tempo e trovar diletto nel reciproco stare insieme, decidono di raccontare ciascuno una novella; fissato un preciso rituale, che prevede l’elezione quotidiana di un “re” cui spetta decidere il tema dei racconti, ecco che la narrazione comincia.


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Il peccato originale dell’umanesimo

Recensione di “Mandragola” di Niccolò Machiavelli

 

recensione - Niccolò Machiavelli, Mandragola, BUR
Niccolò Machiavelli, Mandragola, BUR

“Si rida dunque degli errori degli uomini, poiché è sforzo vano cercare di correggerli”. Attribuita a Niccolò Machiavelli, questa amara, disincantata sentenza costituisce la morale (se di morale è il caso di parlare) e il senso ultimo del suo capolavoro comico, La Mandragola, commedia in cinque atti considerata dalla critica una delle opere più belle e importanti dell’intera storia della letteratura.


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