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Georges Simenon

Tre fotografie

Recensione di “L’orologiaio di Everton” di Georges Simenon

Georges Simenon, L'orologiaio di Everton, Adelphi
Georges Simenon, L’orologiaio di Everton, Adelphi

Può un destino comune spiegare l’improvviso deragliare di un’esistenza, l’accecante esplodere di una tragedia? O forse la verità che crediamo di intravedere affacciandoci fin sull’orlo dell’abisso non è che un’illusione, un fuoco fatuo, una caverna scavata dall’istinto di sopravvivenza in fondo alla quale seppellire tutto ciò che della vita non comprendiamo, il dolore che con generosità feroce dispensa, le speranze tramutate in delusioni, gli affetti mutati in fredda indifferenza?

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Un meditabondo Mangiafuoco

Recensione di “La ballerina del Gai-Moulin” di Georges Simenon

Georges Simenon, La ballerina del Gai-Moulin, Adelphi
Georges Simenon, La ballerina del Gai-Moulin, Adelphi

Un’atmosfera greve, densa d’infelicità e povertà, satura di sogni infranti. Il respiro corto di chi è costretto a inseguire la vita, a implorarne la misericordia, gli occhi gonfi di pianto e il cuore in tumulto di un innamorato respinto; l’ansia di riscatto consumata in un’attesa che sembra non finire mai, in un domani architettato come il più perfetto dei piani ma condannato a non vedere la luce. Ovunque un destino condiviso di sconfitta, il sapore metallico del fallimento, l’odore dolciastro dell’umiliazione.


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La miseria di un uomo vivo

Recensione di “Il clan dei Mahé” di Georges Simenon

Georges Simenon, Il clan dei Mahé, Adelphi
Georges Simenon, Il clan dei Mahé, Adelphi

Il viaggio, metafora fin troppo trasparente e abusata della presa di coscienza di sé, del tempo perduto, della vita mai davvero vissuta, riflesso nello specchio deformante della vacanza borghese, della villeggiatura quieta e noiosa, muta nel suo opposto, inciampa in un opaco groviglio di rimpianti, si smarrisce in un cortocircuito pensieri confusi, di desideri intensi e inesplorati, di sogni a occhi aperti che hanno il sapore metallico degli incubi, e finisce per ritrovarsi sempre nello stesso luogo, coincidenza di principio e fine, illusorio spiraglio di libertà, replica odiosa eppure irresistibile della quotidiana prigionia dell’esistere.Leggi tutto »La miseria di un uomo vivo

Jules Maigret, la gemma più preziosa di Georges Simenon

Recensione di “Pietr il Lettone” di Georges Simenon

Georges Simenon, Pietr il Lettone, Adelphi
Georges Simenon, Pietr il Lettone, Adelphi

Il linguaggio secco, puntuale, dettagliatamente burocratico della procedura, il tecnicismo delle comunicazioni cifrate, gli elementi procedurali di un’indagine squadernati con la massima chiarezza, senza la minima preoccupazione di carattere stilistico, in omaggio a un realismo che non ha né vuole avere alcunché di letterario ma che è d’importanza fondamentale nella costruzione di un’atmosfera, di un ambiente, e nella creazione dei personaggi che in quell’atmosfera e in quell’ambiente vivono, agiscono e muoiono.


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