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L’irraggiungibile prossimo tuo

Recensione di “E non disse nemmeno una parola” di Heinrich Böll

Heinrich Böll, E non disse nemmeno una parola, Mondadori

Un uomo consumato dalla guerra. Una città devastata dalle bombe. Un donna, una madre, stravolta dalla fatica, dal dolore, dall’amore. E un labirinto di solitudini, di voci sussurrate, di pensieri che si rincorrono tra vicoli sudici, sfilacciano come fumo di sigaretta nell’uniforme grigiore del cielo, affogano nello stordimento a buon mercato assicurato dall’acquavite.Leggi tutto »L’irraggiungibile prossimo tuo

“Lo alleveremo”

Recensione di “L’animale d’allevamento” di Oe Kenzaburo

Oe Kenzaburo, L’animale d’allevamento, Il Sole 24 Ore

«Finché non sapremo che cosa ne pensano in città, lo alleveremo». Così un padre risponde al proprio figlio, curioso di sapere cosa accadrà a un prigioniero di guerra, un soldato americano di colore precipitato con il suo aereo nei pressi di un villaggio giapponese fino a quel momento mai toccato dai bombardamenti.
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Un cane, una gatta e la metà di niente

Recensione di “Il simpatizzante” di Viet Thanh Nguyen

Viet Thanh Nguyen, Il simpatizzante, Neri Pozza

Saigon, aprile 1975. La guerra del Vietnam è prossima al suo epilogo. Le forze comuniste guidate da Ho Chi Minh e la guerriglia Vietcong stanno per avere ragione dei loro avversari. L’esercito sudvienamita e le milizie loro alleate, qualla americana in testa, non possono fare altro che prendere atto della disastrosa situazione in cui si trovano; Saigon, ormai accerchiata, attende solo la capitolazione, mentre in ogni strada, in ogni casa, in ogni angolo ciascuno cerca una via d’uscita dall’incubo, un posto per sé e i propri cari su uno dei tanti mezzi pronti all’evacuazione.


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Amore e storia

Recensione di “La figlia del capitano” di Aleksandr Sergeevic Puskin

Aleksandr Puskin, La figlia del capitano, Bur

Si può considerare una sorta di testamento spirituale il lungo racconto La figlia del capitano di Aleksandr Sergeevic Puskin, pubblicato nell’inverno del 1836, pochi mesi prima che il grande scrittore, poeta e drammaturgo russo morisse a causa di una grave ferita subita in un duello d’onore (aveva sfidato Georges D’Anthès, presunto amante della moglie). La vicenda, che ha i contorni precisi di una cronaca storica e il tumultuoso andamento di una storia d’amore e d’avventura, narra del giovane Pëtr Andréevic Grinëv, figlio di un severo ufficiale ormai a riposo, che viene inviato dal padre in una fortezza distante una quarantina di chilometri dalla città di Orenburg: nelle intenzioni del genitore, il servizio militare, prestato lontano dagli svaghi e dalle raffinatezze di San Pietroburgo, sarà di fondamentale importanza nel percorso formativo del ragazzo. Leggi tutto »Amore e storia

In una vita, il vivere

Recensione di “Andrà tutto abbastanza bene” di Arianna Franzan

Arianna Franzan, Andrà tutto abbastanza bene, Priamo/Meligrana Editore

Un piccolo, prezioso tesoro di memorie. Un fascio di emozioni sospeso tra dramma e commedia, sorriso e pianto, investito ma non travolto dai grandi eventi della storia, immiserito ma non vinto dalla brutalità della guerra, ferito dall’ipocrisia del mondo, insultato dalla sua grettezza, dal suo egoismo, dalla sua nuda cattiveria e tuttavia salvato dalla compassione, dall’amore, dalla pietà, da un ottimismo ingenuo, fanciullesco e puro che ha il color del miele di un’alba limpida e l’abbandonata dolcezza di un abbraccio.Leggi tutto »In una vita, il vivere

La figlia del generale

Recensione de “La figlia” di Clara Usón

Clara Usón, La figlia, Sellerio
Clara Usón, La figlia, Sellerio

Onora il padre e la madre. Sii devoto e leale, sempre, verso coloro che ti hanno dato la vita e che per difenderla sono pronti, in qualsiasi momento, a sacrificare le loro; sii carne, anima e sangue con le loro carni, le loro anime e il loro sangue; sii lo stesso cuore, la medesima sostanza. Leggi tutto »La figlia del generale

Abele e Caino

Recensione di “La luna è tramontata” di John Steinbeck

John Steinbeck, La luna è tramontata, Mondadori
John Steinbeck, La luna è tramontata, Mondadori

Il principio si origina dalla fine, la resa si fa fondamento della rinascita e la sconfitta primo motore della rivincita. Schiacciate ma non asservite, volontà e dignità, il fiato mozzo dell’animale braccato il cui solo imperativo è sopravvivere, resistere a coloro che senza tregua lo cacciano, poco alla volta riacquistano il terreno perduto, l’affanno e il terrore mutano in tensione, in un generoso slancio vitale il cui obiettivo non è più, semplicemente, quello di continuare a respirare, di non cedere, di non morire, ma di riprendere il proprio posto usurpato.

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Estinta innocenza

Recensione di “Zona” di Mathias Énard

Mathias Énard, Zona, Rizzoli
Mathias Énard, Zona, Rizzoli

La Zona è ovunque persone abbiano ucciso altre persone; ovunque massacri siano stati compiuti, ovunque sangue sia stato sparso, ovunque gli dei antropofagi dell’odio e del furore si siano saziati di carne umana, ovunque il sole nero ed eterno della morte, dello sterminio, dell’annientamento sia sorto, sventrando le viscere della terra, figlio degenere dell’universale, implacabile volontà d’uccidere, per non tramontare più.


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La guerra di Berto

Recensione de “La colonna Feletti” di Giuseppe Berto

Giuseppe Berto, La colonna Feletti, Marsilio
Giuseppe Berto, La colonna Feletti, Marsilio

Il tono sommesso, crepuscolare, che sembra quasi raccontare in tono di scusa la guerra d’Etiopia, lo smarrimento italiano di fronte alla solennità della terra d’Africa, l’ingenua arroganza del conquistatore contrapposta alla dignità dell’invaso, dello sconfitto, l’umanità travolta dal conflitto e che al conflitto cerca di opporsi come può; rifugiandosi nella disciplina severa del soldato o rincorrendo senza sosta un significato, un’emozione, una scintilla, qualcosa capace di aiutare quel tempo e quei luoghi ad ancorarsi alla memoria, a farsi esperienza, a diventare vita: “Cercava di suscitare in sé una commozione, per rendere poi più facile e individuabile il ricordo.


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La solita viltà

Recensione di “Prima che il gallo canti” di Cesare Pavese

Cesare Pavese, Prima che il gallo canti, Mondadori
Cesare Pavese, Prima che il gallo canti, Mondadori

L’uomo, che nitido appare al di là dello scrittore, come in un’istantanea nella quale tutti i soggetti ritratti sono a fuoco, è colui che ha vissuto le vicende narrate, colui che soffrendole le ha ispirate; lo scrittore, che a tratti riemerge a occupare lo spazio dell’uomo, a riempire per intero la scena, si incarna letterariamente nei personaggi cui dà vita e nelle loro azioni e nei loro pensieri si racconta come narratore e come persona. Leggi tutto »La solita viltà