Un indimenticabile ritratto di signora
Recensione di “Tess D’Urberville” di Thomas Hardy
L’umanesimo di Thomas Hardy ha la potenza distruttiva della verità. Nella sua opera non c’è spazio per la speranza, né per il sogno, né per qualsiasi altro sentimento che si limiti all’inerzia del desiderio. La sua visione del mondo è immediata, priva di sovrastrutture; non si richiama in alcun modo all’inesplicabile (sia esso il destino oppure Dio, che con imperscrutabile volontà governa il mondo), ma rimane confinata a quella che i filosofi chiamano “conoscenza sensibile”, a ciò che vediamo, tocchiamo, di cui possiamo fare concreta esperienza.