A che serve che un mostro viva? E a che serve ucciderlo?
Recensione di “I ragazzi del massacro” di Giorgio Scerbanenco
“La signorina Matilde Crescenzaghi fu Michele e Ada Pirelli, nubile, insegnava alla scuola serale Andrea e Maria Fustagni a una classe mista di ragazzi dai 13 ai vent’anni, la maggior parte dei quali erano stati in riformatorio, o avevano il padre alcolizzato o la madre dedita al meretricio, vi erano diversi tubercolosi e alcuni eredoluetici. Meglio sarebbe stato che la classe fosse stata tenuta da un sergente maggiore della legione straniera, e non da lei, fragile, delicata signorina della piccola borghesia dell’alta Italia”. Comincia così, con la presenza terribile e insensata della morte, di una morte violenta dispensata con intollerabile ferocia, I ragazzi del massacro, probabilmente il più cupo e amaro tra i romanzi gialli di Giorgio Scerbanenco.Leggi tutto »A che serve che un mostro viva? E a che serve ucciderlo?