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Lungo una scia che svanisce

Recensione di “Diluvio di fuoco” di Amitav Ghosh

Amitav Ghosh, Diluvio di fuoco, Neri Pozza
Amitav Ghosh, Diluvio di fuoco, Neri Pozza

Le vite dei singoli, che di continuo si intrecciano in un perverso gioco di coincidenze e rimandi che richiama alla mente un teatro di burattini, e le sorti del mondo intero; gli interessi personali e i richiami orgogliosi alla libertà degli uomini e del commercio, alle leggi e ai decreti di Dio scritti con l’oculata scaltrezza di un affarista; gli inconfessabili segreti, che il tempo inesorabilmente svela, e le passioni, così irresistibili e nel medesimo tempo così distruttive, cui tutti, prima o poi, finiscono per soccombere.Leggi tutto »Lungo una scia che svanisce

Canton, approdo dei sogni e dimora d’incubi

Recensione de “Il fiume dell’oppio” di Amitav Ghosh

recensione - Amitav Ghosh, Il fiume dell'oppio
Amitav Ghosh, Il fiume dell’oppio, Neri Pozza

Si dipana lungo il filo rosso della tempesta, e del suo incontrollabile furore, il bellissimo romanzo di Amitav Ghosh Il fiume dell’oppio, secondo capitolo della Trilogia della Ibis. Chiuso con un fortunale il primo libro, Mare di papaveri (di cui ho già scritto nel blog), lo scrittore indiano per prima cosa si preoccupa di assicurare continuità logica e cronologica alla trama (offrendo in tal modo un sicuro appiglio ai lettori, che non rischiano di perdersi tra le decine di personaggi e l’estrema ricchezza della rievocazione storica), poi si concentra su un racconto che, per struttura e stile, è l’esatto opposto di quello narrato nell’opera d’esordio.

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Lungo la via dell’oppio

Recensione di “Mare di papaveri” di Amitav Ghosh

recensione - Amitav Ghosh, Mare di papaveri
Amitav Ghosh, Mare di papaveri

Foce del Gange, 1838. Lo strapotere politico dell’Impero Britannico in India poggia quasi interamente sugli illeciti commerci di oppio e schiavi. Dalla terra – i campi dei contadini in massima parte destinati alla coltivazione dei papaveri, le immense fabbriche dove quantità inimmaginabili di fiori vengono pesati, lavorati, trasformati in droga e infine confezionati e preparati per il viaggio fino alle coste della Cina – alle acque del fiume sacro, e poi alla distesa infinita dell’Oceano, punteggiato di navi, golette e brigantini in attesa di caricare le casse, sistemarle nella stiva, e salpare alla volta della Cina.Leggi tutto »Lungo la via dell’oppio