Dumaiuscie, ne dumaiuscie
Recensione di “I racconti di Sebastopoli” di Lev Nikolaevic Tolstoj
“La presa di Sebastopoli, conclusione sanguinosa della guerra detta di Crimea, che
“La presa di Sebastopoli, conclusione sanguinosa della guerra detta di Crimea, che
Non c’è eroina letteraria più celebre di Anna Karenina, né trama più nota di quella che la vede tragica protagonista, eppure il romanzo-capolavoro di Lev Tolstoj, a dispetto del passare del tempo, dell’attento vaglio della critica, delle prese di posizione di generazioni di lettori e delle innumerevoli interpretazioni fiorite al cinema e in televisione, non cessa di attrarre, sorprendere, incuriosire, come se non avesse ancora detto tutto ciò che ha da dire.
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La letteratura, per Tolstoj, è riflessione, analisi, ricerca. Filtro delle esperienze personali, delle convinzioni, della ricchezza e della complessità del mondo interiore dell’autore, la parola scritta ha il compito – o meglio, la responsabilità – di sistematizzare tutto questo materiale, per certi versi in continua evoluzione, dargli precisi confini (coincidenti con i temi delle varie opere) ed esporlo al vaglio del lettore.