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Dopo la guerra, la guerra continua

Recensione di “Dopo la guerra” di Harvé Le Corre

Hervé Le Corre, Dopo la guerra, E/O
Hervé Le Corre, Dopo la guerra, e/o

La ferocia può avere il volto del gelido vento d’inverno, somigliare a una maligna corrente d’aria che soffia senza sosta e bracca uomini e cose penetrando dappertutto, trasformando ogni goccia di pioggia in un velenoso stiletto di ghiaccio, cristallizzandosi come un maligno incantesimo nei rivoli d’acqua sporca disseminati a ridosso dei marciapiede.


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La lanterna magica e l’abisso

Recensione de “Il tamburo di latta” di Günter Grass

Gunter Grass, Il tamburo di latta, Feltrinelli
Gunter Grass, Il tamburo di latta, Feltrinelli

Nano per scelta (perché la statura significa età adulta, e l’età adulta implica responsabilità, e la responsabilità è sempre e inevitabilmente colpa), Oskar Matzerath, protagonista de Il tamburo di latta, folgorante romanzo d’esordio dello scrittore tedesco Günter Grass (premio Nobel per la letteratura nel 1999), è la coscienza inquieta di un Paese intero, lo specchio della sua follia, della sua deriva, del suo naufragio, il simbolo della sua discesa agli inferi.Leggi tutto »La lanterna magica e l’abisso

La legge morale della ribellione

Recensione di “Ognuno muore solo” di Hans Fallada

Hans Fallada, Ognuno muore solo, Sellerio
Hans Fallada, Ognuno muore solo, Sellerio

È la Germania del nazionalsocialismo trionfante, del Reich millenario, dello “spazio vitale” tedesco conquistato senza sforzo apparente prima a spese dei Paesi vicini e poi dell’Europa intera, quella che racconta, con una prosa di straziante sincerità, lo scrittore tedesco Hans Fallada (pseudonimo di Rudolf Wilhelm Friedrich Ditzen) nel suo romanzo Ognuno muore solo.


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La forza è diritto

Recensione di “Nemici – Una storia d’amore” di Isaac B. Singer

Issac B. Singer, Nemici - Una storia d'amore, Tea
Issac B. Singer, Nemici – Una storia d’amore, Tea

Come sopravvivere a un passato che non si riesce a dimenticare? Come resistere all’eterno ritorno dell’orrore, del dolore, della fame, della fatica, dell’annullamento di sé? Cosa resta a chi è rimasto orfano della misericordia di Dio, a chi non può più ricorrere al sostegno del pensiero razionale, a chi è condannato a rivivere in ogni momento il genocidio del suo popolo? Cosa resta, a chi è scampato alla perfetta macchina di sterminio nazista, se non il sordo rimorso di avercela fatta, di essere null’altro che un’inspiegabile eccezione biologica tra milioni di cadaveri?


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Le misure spezzate

Recensione di “I fratelli Oppermann” di Lion Feuchtwanger

Lion Feuchtwanger, I fratelli Oppermann, Skira editore
Lion Feuchtwanger, I fratelli Oppermann, Skira editore

Ieri è la Germania del 1932. Un Paese economicamente in ginocchio, umiliato dalle durissime, inique condizioni di pace imposte dal Trattato di Versailles all’indomani della fine del primo conflitto mondiale. Un Paese prostrato, nel cui grembo cresce furiosa l’ansia di vendetta; uno stato scosso dal desiderio di rivincita, ammalato d’odio ma ancora saldo nel diritto.


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Hammerstein: il nobile eroismo della ragione

Recensione di “Hammerstein, o dell’ostinazione” di Hans Magnus Enzensberger

Hans Magnus Enzensberger, Hammerstein o dell'ostinazione, Einaudi
Hans Magnus Enzensberger, Hammerstein o dell’ostinazione, Einaudi

Berlino, 3 febbraio 1933. Adolf Hitler, da poco nominato cancelliere della Germania, incontra a cena i vertici dell’esercito ed espone loro, con agghiacciante chiarezza, i fondamenti del suo “programma di governo”: costruzione di una ferrea dittatura interna e progressiva conquista di un “spazio vitale” a oriente. Sarà quell’esposizione, allo stesso tempo lucida, malata e tragicamente profetica a convincere uno degli astanti, il generale Kurt Freiherr von Hammerstein-Equord (cui era toccato anche il delicato ruolo di anfitrione), capo di stato maggiore dell’esercito, della pericolosità di quel politicante arruffato e confuso che era riuscito a conquistare il Paese e che lui aveva senza alcun dubbio sottovalutato. E della necessità di fermarlo.


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Il debito inestinguibile di chi sopravvisse alla morte

Recensione di “Necropoli” di Boris Pahor

 
Boris Pahor, Necropoli, Fazi Editore
Boris Pahor, Necropoli, Fazi Editore

Il pensiero ridotto a memoria, a ricordo, a trauma e condannato a rincorrere i propri fantasmi nell’eterno ritorno di passato e presente. E la vita e la morte che a tal punto violentano la propria natura da diventare l’una eredità dell’altra, l’una sorella dell’altra.


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La carta è stanca

Recensione di “Rigodon” di Louis-Ferdinand Céline

 
Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi
Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi

 

Sono pagine furenti e spossate, livide e febbrili, schiumanti di impotente indignazione e profetici deliri quelle che compongono Rigodon, romanzo che conclude la Trilogia del Nord di Louis-Ferdinand Céline e insieme ultimo lavoro del grande scrittore francese. Più di ogni altro, Céline ha legato, o per dir più esattamente sovrapposto, il proprio destino personale alla convulsa genialità della sua prosa, trasformato la sincerità in verità, reso l’odio la forma più pura di confessione e l’ossessione nient’altro che la legittima espressione del dolore.


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Come la volontà di Dio

Recensione di “La figlia dello straniero” di Joyce Carol Oates

Joyce Carol Oates, La figlia dello straniero, Mondadori
Joyce Carol Oates, La figlia dello straniero, Mondadori

Quanti segreti può nascondere un’anima? Quanto dolore tollerare?  Da quanto amore, e paura, e orgoglio, e menzogna, e bisogno di confessare la verità può essere attraversata una vita che sia davvero possibile vivere? Un’esistenza che ci sia consentito affrontare senza soccombere? A queste terribili domande si trova costretta a dare una risposta, fin dalla più tenera età, Rebecca Schwart, tenace e tragica protagonista de La figlia dello straniero di Joyce Carol Oates.Leggi tutto »Come la volontà di Dio

Il trillo del diavolo

Recensione di “Doctor Faustus” di Thomas Mann

recensione Thomas Mann, Doctor Faustus
Thomas Mann, Doctor Faustus, Mondadori

 

Il demonio, si sa, si nasconde nei dettagli, e di dettagli, presentati al lettore in forma di riflessioni, approfondimenti, digressioni, allegorie, teorizzazioni, è ricchissimo Doctor Faustus di Thomas Mann, forse l’opera più colta e tormentata del grande autore tedesco. Iniziato nel 1943 e terminato due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, questo romanzo, che racconta la tragica esistenza di un compositore, Adrian Leverkühn, che stringe un accordo con il diavolo e in cambio dell’eterna dannazione riceve in dono anni di geniale creatività musicale, durante i quali scrive componimenti grandiosi e immortali, è la magniloquente rappresentazione di una sconfitta.Leggi tutto »Il trillo del diavolo