Una malattia sociale
Recensione di “L’uomo al balcone” di Maj Sjöwall e Per Wahlöö
Stoccolma, l’alba di un giorno qualsiasi. Lungo un copione fatto d’abitudini e ritualità, la città poco alla volta si risveglia, ricomincia a vivere. E un uomo, attento, la osserva, la studia in ogni particolare. Un uomo su un balcone. “L’uomo al balcone aveva osservato tutto ciò. Il balcone era di quelli ordinari, con la ringhiera di ferro e i lati di lamiera ondulata. Egli era rimasto con gli avambracci appoggiati alla ringhiera di ferro, e la brace della sua sigaretta era apparsa come un puntino rosso scuro nelle tenebre”.