Un borgesiano labirinto in un luna park
Recensione di “Guida il tuo carro sulle ossa dei morti” di Olga Tokarczuk
Non c’è che questo, una purissima scintilla di luce che nel suo viaggio verso la Terra, luogo in
Non c’è che questo, una purissima scintilla di luce che nel suo viaggio verso la Terra, luogo in
“Schindler scoprì attraverso le sue fonti che le camere a gas di Belzec erano state completate nel marzo di quell’anno sotto la supervisione di una ditta di Amburgo e di ingegneri delle SS provenienti da Oranienburg. Stando alla testimonianza di Bachner, le camere a gas potevano sostenere tremila uccisioni giornaliere. Erano in fase di costruzione dei forni crematori, per timore che gli antiquati sistemi di eliminazione dei cadaveri ponessero un freno ai nuovi metodi di sterminio.
“Il tema della decadenza borghese […] acquista una fisionomia del tutto particolare quando viene vissuto e trattato da una prospettiva ebraica, o meglio ebraico-orientale, e cioè ancorata all’integrità umana, culturale e religiosa dell’Ostjudentum […]. Quando si parla degli Ostjuden […] il termine ‘borghese’ pare acquistare una carica positiva, calda ed affettiva: nei lineamenti dell’ebreo orientale non assimilato si vuol scorgere il volto di un’individualità assoluta non scalfita dalla storia, la quale assume i connotati di un’ideale filosofia classico-borghese […].Leggi tutto »La dimenticata eternità dello shtetl
“Sii un ebreo in casa tua e un uomo quando ne esci” afferma David Karnowski rivolto al figlio neonato al termine della cerimonia di circoncisione. Resta fedele, con l’intelletto e il cuore, al tuo mondo, al tuo credo, alla verità, e vivi tra gli altri, allo stesso modo degli altri, in tutto ciò che, pur senza essere essenziale, non è privo d’importanza: l’istruzione, la lingua, il lavoro. Adoperati affinché due mondi, destinati a essere estranei l’uno all’altro, trovino in te un punto di contatto, un equilibrio, un’ombra di pace.
L’eccitata fantasia di un bambino, la sua sensibilità nervosa, fiammeggiante, che di ogni esperienza disegna arabeschi e intanto immagina, interpreta, sogna il progressivo formarsi del mondo. E la voce dei genitori; il soffio caldo e rassicurante della madre, poi l’autorevole timbro paterno, ragione di tutto quel che accade e principio stesso della vita.