La seduzione della vanità. Un peccato da mettere in burla
Recensione di “La fiera delle vanità” di William Makepeace Thackeray
Un romanzo senza eroi, un ritratto divertito e perfido di un brulicante microcosmo, quello della società inglese nel primo trentennio del XIX secolo. E sullo sfondo il drammatico incalzare della storia, con il definitivo tramonto di Napoleone e il tragico eroismo dei soldati a Waterloo. Nel suo capolavoro, La fiera delle vanità, William Makepeace Thackeray mescola con abilità i toni asciutti e severi del realismo e l’acuta leggerezza della commedia umana, il disciplinato rigore delle descrizioni d’ambiente e l’ironia esplosiva (che in qualche caso giunge fino alla caricatura) del disegno dei caratteri.
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