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retorica

Au bout de l’homme

Recensione di “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline

Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, Corbaccio

È un viaggio nel cuore dell’uomo, di ogni uomo, e nelle tragedie del suo tempo (la catastrofe immane della Grande Guerra, l’America post bellica, già sedotta e consumata dal cancro della massificazione produttiva e consumistica, i soprusi e gli orrori delle politiche coloniali e l’abiezione dei loro alfieri e fantocci, il degrado e la miseria morale dell’egoismo dei poveri, degli ultimi, che ciechi e sordi alla pietà guardano alla finzione del buon nome, al miraggio della rispettabilità sociale come al più prezioso dei tesori, sacrificando a questa chimera finanche la loro ultima scintilla di umanità) quello che Louis-Ferdinand Céline compie nel suo lavoro letterario più noto, quel Viaggio al termine della notte che lo impose all’attenzione del pubblico e della critica come lo scrittore più talentuoso e dirompente del Novecento. Leggi tutto »Au bout de l’homme

Delle cose letterarie di Sicilia

Recensione di “La corda pazza” di Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia, La corda pazza, Adelphi
Leonardo Sciascia, La corda pazza, Adelphi

“Sulla cultura siciliana hanno corso due opposte tesi: una di Giovanni Gentile, largamente accreditata, che partendo dal pregiudizio di una Sicilia ‘sequestrata’, cioè tagliata fuori dal movimento della cultura europea, ovviamente deduceva una ‘forma di cultura indigena, e tutta schiettamente siciliana, che dopo l’unificazione era fiorita in Sicilia, ma che s’era venuta spogliando del suo carattere regionale sulla fine del secolo’; l’altra opposta, e insorta in opposizione al Gentile da parte di eruditi e giornalisti locali […], di una Sicilia aperta e comunicante, di una cultura vivacemente italiana ed europea […].Leggi tutto »Delle cose letterarie di Sicilia

Dentro l’uomo, l’asino

Recensione di “Metamorfosi” di Apuleio

 

Apuleio, Metamorfosi, Garzanti
Apuleio, Metamorfosi, Garzanti

II secolo d.C. Governata dagli Antonini (prima da Antonino Pio e in seguito dal figlio adottivo, Marco Aurelio), Roma vive un periodo all’apparenza florido. Si consolidano i confini dell’impero, si riorganizzano le province, si difende la pace e si promuovono le arti e gli studi, soprattutto quelli filosofici.


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