Un geniale “scettico del crimine”
Recensione de “Il giudice e il suo boia” di Friedrich Dürrenmatt
È il legame, indissolubile e tuttavia non necessario, tra carnefice e vittima (e insieme a esso la relazione, che dal punto di vista della pura teoria dovrebbe essere di causa ed effetto, tra delitto e castigo) il fondamento dei polizieschi di Friedrich Dürrenmatt, uno dei massimi esponenti della letteratura novecentesca e a mio avviso il più grande giallista di sempre (di lui ho già scritto più volte in questo blog); più che al crimine e ai suoi moventi, infatti, lo scrittore svizzero si interessa all’assassinio, al fatto di sangue, da un punto di vista filosofico, metafisico quasi, considerandolo un’aperta sfida all’ordine, alla razionalità e dunque alla comprensibilità (ancorché imperfetta, lacunosa) del mondo.Leggi tutto »Un geniale “scettico del crimine”