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romanzo postmoderno americano

La verità, ombra impotente della menzogna

recensione - William Gaddis, Gotico americano
William Gaddis, Gotico americano

“Mi sento parte di quella razza in via di estinzione che pensa che uno scrittore vada letto e non ascoltato […]. Molto spesso oggi sembra esserci la tendenza a mettere la persona al posto del suo lavoro. A trasformare l’artista che crea in uno che mette in scena, a ritenere più valido, o più reale, ciò che un autore dice a proposito della scrittura, che la scrittura stessa”. È interamente racchiuso in questa dichiarazione il senso del lavoro di William Gaddis, uno dei più significativi protagonisti del Novecento letterario.Leggi tutto »La verità, ombra impotente della menzogna

La fatica d’Ercole, il divertito dispetto di Puck

Recensione di “Mason & Dixon” di Thomas Pynchon

Thomas Pynchon, Mason & Dixon, Bur

Romanzo storico per ambientazione e sorprendente “saggio” filologico per scelta linguistica, Mason & Dixon di Thomas Pynchon è forse il più sperimentale tra i suoi lavori; si tratta, infatti, di un torrenziale, meraviglioso esercizio di stile dove ogni cosa sembra intrecciarsi al suo opposto, dove il passato abbraccia l’invenzione, la razionalità si ubriaca di follia e la realtà sfuma nell’universo sconfinato dell’immaginazione creatrice.


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Nella camera da letto di Dio

Recensione di “Contro il giorno” di Thomas Pynchon

recensione - Thomas Pynchon, Contro il giorno, Rizzoli
Thomas Pynchon, Contro il giorno, Rizzoli

Leggere Thomas Pynchon è un’esperienza che non somiglia a nessun’altra. Perdersi nei suoi labirinti linguistici, indovinare la trama dei romanzi, sottilissima striscia di sabbia che corre sinuosa lungo traiettorie imprevedibili disseminate di mille e mille altre storie, seguire le scelte e le decisioni dei personaggi, il loro agire, tra disperato e grottesco, in contesti che del reale hanno la fugace apparenza e del suo contrario un’immaginifica, entusiasmante sostanza, esplorare, pur tra infiniti giochi di specchi, il suo nitido universo etico, condividerne le decise prese di posizione, è qualcosa che richiede ben più che una favorevole predisposizione d’animo o una rocciosa forza di volontà.Leggi tutto »Nella camera da letto di Dio

Una labirintica assenza di senso

Recensione di “Underworld” di Don DeLillo

Don DeLillo, Underworld, Einaudi
Don DeLillo, Underworld, Einaudi

1951, New York. Al Polo Grounds una folla oceanica di tifosi e appassionati sta seguendo la partita di baseball tra New York Giants e Brooklyn Dodgers. Nessuno immagina che questo incontro passerà alla storia, né che a renderlo indimenticabile sarà lo spettacolare fuoricampo del battitore dei Giants Bobby Thompson, grazie al quale la squadra conquisterà partita e campionato.


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Oltre i confini dell’irrazionale

Recensione di “La stella di Ratner” di Don DeLillo

recensione Don DeLillo, La stella di Ratner, Einaudi
Don DeLillo, La stella di Ratner, Einaudi
 

Contro il giorno di Thomas Pynchon, un vorticoso giro di giostra scientifico-matematico attorno a cui ruota un intero universo di irresistibili follie, ha un modello letterario. Si tratta di La stella di Ratner, romanzo che Don DeLillo – il solo scrittore, pare, che Pynchon si degni di frequentare – ha pubblicato nel 1976. Ne La stella di Ratner si racconta l’esperienza vissuta dal più giovane premio Nobel del mondo, il quattordicenne Billy Twillig, geniale mente matematica. Billy deve decifrare un messaggio di probabile origine aliena, un segnale proveniente dalla stella di Ratner che nessun scienziato è ancora riuscito a decodificare. Così, viene prelevato da casa e condotto in un centro di ricerca segretissimo, dove lavorano le migliori menti del pianeta.


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T.P. il benefico contagio della follia

Recensione di “L’arcobaleno della gravità” di Thomas Pynchon

recensione Thomas Pynchon, L'arcobaleno della gravità, BUR
Thomas Pynchon, L’arcobaleno della gravità, BUR
 

Sull’uomo Thomas Pynchon non c’è molto da dire. Non concede interviste, evita qualsiasi genere di esposizione mediatica, non frequenta i colleghi scrittori (a eccezione, pare, di Don DeLillo). Insomma, è un oggetto misterioso, e come spesso accade in questi casi, alla scarsità di notizie fa da contraltare un eccesso di congetture e speculazioni. Sul suo conto ne sono sorte di ogni genere; tra le più divertenti, quella secondo la quale Pynchon non esiste, è il nome d’arte dietro il quale di cela J.D. Salinger. Un sincero plauso all’originalità, peccato però che la fantasiosa ipotesi sia caduta (e scaduta) nel 2010, alla morte del celebrato autore de Il giovane Holden.


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