La vera natura della x
Recensione di “Buio a mezzogiorno” di Arthur Koestler
Se si assume a principio etico del proprio agire la fin troppo celebre affermazione che
Se si assume a principio etico del proprio agire la fin troppo celebre affermazione che
Kolyma, Siberia. Una terra spoglia, coperta dai ghiacci per undici mesi l’anno, dove la temperatura arriva a toccare anche i sessanta gradi sotto zero e lo sputo gela in aria. È qui che negli anni più bui dello stalinismo vengono deportate decine di migliaia di persone, chiuse in campi di lavoro che in nulla differiscono dai lager nazisti e sfruttate in ogni modo possibile per disboscare, costruire strade, estrarre minerali (oro soprattutto) dai giacimenti.
Storia e invenzione. La puntuale, dettagliata ricostruzione del passato che scolora nello sconfinato orizzonte della fantasia e di nuovo riemerge, in forma di cronaca, o di testimonianza. Il Novecento che William T. Vollmann, uno dei massimi autori americani contemporanei, disegna in Europe Central (vincitore del National Book Award nel 2005) è un delirante viaggio tra nazismo e comunismo, un tragico e grottesco peregrinare lungo il filo rosso che lega due tra le più feroci dittature della storia.