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La Perla più rara, la Perla più scura

Recensione di “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne

Nathaniel Hawthorne, La lettera scarlatta, BUR

“Ciò che Hawthorne imparò negli anni di solitudine, trascorsi fra gli specchi di una stanza, non si riduce soltanto alle metafore del ghiaccio e del fuoco. Da quello sfondo provengono anche le trame dei suoi racconti; poco a poco si venne anche presentando un individuo orgoglioso che si era autoescluso dal contesto sociale e che pure soffriva le pene della solitudine. Le sue storie riflettevano la tensione conflittuale fra istinti e convinzioni puramente razionali […].Leggi tutto »La Perla più rara, la Perla più scura

Le pieghe del reale e la verità perduta

Recensione di “Memorie del presbiterio” di Emilio Praga e Roberto Sacchetti

Emilio Praga, Roberto Sacchetti, Memorie del presbiterio, Mursia

Richiami manzoniani nella scelta dei luoghi e nella caratterizzazione psicologica dei personaggi, una struttura narrativa volutamente articolata che tuttavia rispetta con una diligenza perfino eccessiva stile e tecnica prima del romanzo d’appendice e poi del mystery, uno svolgimento sapiente della storia, che riserva non pochi colpi di scena, pagina dopo pagina cresce in tensione ma anche quando è prossima allo scioglimento finale continua a sfuggire al lettore, quasi fosse materia di un sogno, o forse di un incubo.

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Dove è lo scrittore è l’uomo

Recensione di “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, Adelphi

Leonardo Sciascia è uno scrittore unico. Non solo nell’ambito letterario italiano ma anche in quello continentale. A renderlo tale non è tanto la sua splendida prosa, né la perfezione dei suoi romanzi, né la rilevanza degli argomenti che tratta, o la capacità di analisi di cui si dimostra capace, o l’esattezza delle sue argomentazioni, o ancora la logica inattaccabile delle sue conclusioni.


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Scrivere il delitto perfetto

Recensione di “La promessa” di Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt, La promessa, Feltrinelli

Considerato nella sua essenza, il meccanismo narrativo del giallo classico è piuttosto semplice; nell’ordine abbiamo un fatto delittuoso, un investigatore che cerca di ricostruire l’accaduto, una serie di indizi che vengono scoperti e ordinati in logica sequenza attraverso un meticoloso lavoro di indagine e una serie di rigorose deduzioni e infine il disvelamento della verità (con la conseguente, rassicurante, cattura del colpevole).


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Nessuna stagione

Recensione di “L’Arminuta” di Donatella Di Pietrantonio

Donatella Di Pietrantonio, l’Arminuta, Einaudi

E se non esistesse una stagione per la verità? Se nessuna età fosse mai abbastanza matura per riceverla né abbastanza forte per sopportarla? Se la verità, così nobile e bella, così pura e lucente da essere, come la virtù, premio a se stessa, fosse, proprio a motivo della sua perfezione, destinata a non poter camminare tra gli uomini, a non poter essere tra loro, che ne sarebbe di lei?

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La notte del massacro

Recensione di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee

Edward Albee, Chi ha paura di Virginia Woolf?, Einaudi
Edward Albee, Chi ha paura di Virginia Woolf?, Einaudi

«A sei anni decisi di diventare uno scrittore, e cominciai con delle poesie. Pensavo che scrivere fosse molto più semplice che lavorare – ora so che è il contrario. A ventisei anni mi accorsi che i miei versi erano sì migliorati, ma non tanto da potermi considerare un poeta. A quindici avevo già scritto il mio primo romanzo, a diciassette il secondo: credo che si possano considerare i due peggiori che siano mai stati prodotti in America.Leggi tutto »La notte del massacro

Lo uccisi perché era di Vinaroz

Recensione di “Delitti esemplari” di Max Aub

 
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio

Immaginate un assassinio. E chiedetevi quale movente, per un tale atto, sia più naturale, universale, comprensibile e condivisibile (squisitamente in via di principio, s’intende) del puro odio, di quell’accesso di violenza cieca, e rabbia, e furore, e desiderio di annientamento che alberga in ciascuno di noi, che silenzioso pulsa nei più inviolabili recessi del nostro cuore infiammando pensieri e nutrendo le più oscure fantasie. Uccidere dunque. Semplicemente.Leggi tutto »Lo uccisi perché era di Vinaroz

La memoria, invisibile e manifesta, di tutto ciò che accade

Recensione de “Il segno dei quattro” di Arthur Conan Doyle

recensione - Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro, Mondadori
Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro, Mondadori

“Il mio cervello […] si ribella di fronte a ogni forma di stasi, di ristagno intellettuale. Datemi dei problemi da risolvere, datemi del lavoro da sbrigare, datemi il più astruso crittogramma da decifrare, o da esaminare il più complesso intrico analitico e io mi troverò nel mio elemento naturale: allora non saprò che farmene degli stimolanti artificiali; ma io detesto il grigio tran tran dell’esistenza quotidiana: ho bisogno di sentirmi in uno stato di esaltazione mentale costante.


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Dove niente è quel che sembra, ma neppure il suo opposto

Recensione di “Le perizie” di William Gaddis

William Gaddis, Le perizie, Mondadori
William Gaddis, Le perizie, Mondadori

Centro di gravità di uno spiazzante romanzo-fiume, la verità – quella materiale con la quale ognuno di noi si confronta quotidianamente e i cui opposti sono menzogna e falsificazione, e il suo concetto, la sua idea, la sua filosofica rappresentazione – ha il fascino illusorio di un fuoco d’artificio, la fragile consistenza di un gioco da bambini e l’incosciente spensieratezza di una burla, di uno scherzo geniale architettato senza pensare alle conseguenze.Leggi tutto »Dove niente è quel che sembra, ma neppure il suo opposto

Verso l’abisso del desiderio

Recensione di “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler

Arthur Schnitzler, Doppio sogno, Adelphi
Arthur Schnitzler, Doppio sogno, Adelphi

Poggia su fondamenta semplici e solide la vita del giovane e affermato medico Fridolin: un matrimonio felice, una figlia amatissima, floride finanze e una riconosciuta rispettabilità. Le certezze da cui è circondato, e che in buona parte si è costruito, lo proteggono, liberandolo da dubbi, insicurezze, paure e angosce.


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